Il Tirreno, 5 ottobre 2000
Più concertazione su Pianosa
Vertice con Regione, Provincia, Comune, Parco e Gal
PORTOFERRAIO. Riunione al vertice per discutere del futuro di Pianosa, l'ex supercarcere più grande d'Italia, da qualche anno dismesso ed oggi inserito in toto nella perimetria del Parco nazionale dell'arcipelago toscano.
Sei gli enti pubblici chiamati direttamente in causa: Regione Toscana, Provincia, Parco nazionale, Comunità montana, Comune di Campo nell'Elba e Gal dell'arcipelago. Tutti seduti attorno al tavolo nell'incontro previsto il 10 ottobre al primo piano del Palazzo della Provincia in viale Manzoni.
Chi più, chi meno interessati e chiamati ad intervenire per prevedere lo sviluppo dell'ex Isola del Diavolo e per restituire a quest'ultima una dignità "diversa" rispetto a quella finora praticata. Ma c'è un problema, almeno stando a quanto ha lamentato la stessa amministrazione comunale di Campo nell'Elba nella cui sfera di competenza ricade la giurisdizione della "Caienna italiana". Ogni ente fino a questo momento ha pensato di predisporre un progetto, un piano di sviluppo individuale che però non tiene conto delle sinergie di altre istituzioni che su quest'isola hanno il mandato.
"Credo - esordisce lo stesso sindaco di Campo nell'Elba, Antonio Galli - che sia arrivato il momento per Pianosa di parlare di una programmazione in comune che metta tutti (Regione, Provincia, Comune e Parco) d'accordo, senza che si vengano a creare situazioni in cui uno di questi soggetti cominci a pensare in proprio il futuro di quest'isola". Una riunione, dunque, che avrà il compito di fare il punto della situazione su Pianosa e di "accordare" fra loro le varie proposte.