Il tirreno, 13 dicembre 2000
Palamito "pirata" di 4 chilometri sequestrato a Pianosa
Lo hanno trovato gli agenti della Forestale del Parco durante un giro di controllo
PIANOSA. C'era anche uno squalo volpe di due metri al palamito di circa quattro chilometri che gli uomini del Servizio navale del Cta-Cfs del Parco nazionale ha recuperato ieri mattina nelle acque protette di Pianosa.
A insospettire i forestali, che stavano effettuando un giro di controllo intorno all'isola con il nuovo mezzo in dotazione al Parco, la motovedetta "Montecristo I", è stata la presenza di alcuni segnali che dall'isolotto della Scola proseguivano sino alla punta del Libeccio.
Le operazioni di recupero del palamito sono iniziate alle 10.30 e sono proseguite fino alle 14. I forestali hanno recuparato tutto il pescato: un pescespada, un pesce barracuda, qualche pescegatto e lo squalo volpe di due metri. L'area di riserva integrale si estende fino a un miglio dalla costa pianosina.
In questo tratto di mare, oltre alla pesca è vietato il transito delle imbarcazioni, la navigazione, l'attracco, l'ancoraggio e l'immersione, l'accesso all'isola è consentito previa autorizzazione del Parco nazionale. Con il decreto ministeriale del 19 dicembre '97, infatti, il mare di Pianosa, sino a un miglio dalla costa, è stato individuato come area naturale marina di interesse nazionale.
"Gli ecosistemi marini di Pianosa - si legge su una nota diffusa alla stampa dal Parco - rappresentano un ambiente unico nell'area dell'Alto Tirreno grazie alle enormi praterie di posidonia e alla conformazione geologica dell'isola che consente di creare habitat ideali per la fauna marina dell'arcipelago".