Il Tirreno 26 luglio 2001
"Siamo stati i primi a chiedere locali per laboratori a Pianosa"
Il direttore dell'Istituto di biologia marina di Piombino scrive al ministro Matteoli
PIOMBINO. Ricordate il detto "chi fa i conti senza l'oste gli conviene farli due volte"? È questo, in sintesi, il messaggio che Roberto Bedini, direttore dell'Istituto di biologia ed ecologia marina di Piombino, lancia al presidente del Parco, Giuseppe Tanelli, sulla concessione di locali, a Pianosa, alle università italiane. Bedini ha scritto una lettera al ministro dell'Ambiente, al sindaco di Campo, al presidente del Parco e all'Ufficio del Territorio di Livorno, al presidente della Provincia, ricordando che il suo istituto ha presentato, insieme alla Regione e con l'avallo del sindaco di Piombino, la richiesta di utilizzare locali sull'isola.
L'istituto di biologia ed ecologia marina insieme al Laboratorio per la meteorologia, climatologia e modellistica ambientale di Firenze (che fa capo alla Regione) hanno chiesto, nel giugno 2000, di poter utilizzare un ex asilo e l'ex scuola elementare o due palazzine, per installarvi i laboratorio di biologia marina e di climatologia per creare "una base scientifica per lo studio del benthos marino e monitorare e prevedere le condizioni meteorologiche nell'area del Mar Ligure, Mar di Corsica fino alla Sardegna settentrionale (Bocche di Bonifacio) e dell'Alto Tirreno". Tra i compiti del laboratorio, inoltre, quelli di "osservazione e sorveglianza per eventuali sversamenti di olii minerali ed altre sostanze inquinanti", attivando una collaborazione con l'Arpat.
L'istituto piombinese rivendica di essere stato il primo a chiedere di poter utilizzare i locali a Pianosa e dunque ha diritto di essere inserito nella rosa dei vari enti scientifici che avranno in concessione spazi sull'isola. Nella sua lettera, Bedini scrive: "Attendiamo di essere ufficialmente presi in considerazione come struttura di ricerca nel Parco, quantomeno alla pari con le altre università della Toscana o di altre regioni o nazioni". Bedini afferma che "la ricerca scientifica non ha come unico protagonista, in Italia e nel mondo, le università per cui se si concedono locali o possibilità d'installare laboratori ad esse, lo stesso di deve fare per tutti gli altri istituti di ricerca ufficialmente riconosciuti e questo mi sembra talmente ovvio, giusto, legale e soprattutto democratico da non meritare commento".
Se mai ce ne fosse bisogno nella lettera indirizzata al ministro Altero Matteoli, Bedini spiega che "l'Istituto di biologia ed ecologia marina, è la struttura scientifica del Centro polivalente di educazione ambientale, ha ottenuto il riconoscimento come itituto di ricerca da parte del ministero dell'Università e della ricerca scientifica e del ministero delle risorse agricole e forestali. Tra i riconoscimenti c'è da ricordare anche quello del Crea, il Centro delle Regioni euromediterrannee per l'ambiente. Il Centro ha poi stipulato convenzioni di collaborazione con le università di Pisa, Viterbo, Camerino, Siena, con l'Arpat, il Lamma e con il Cnr di Pisa".