Il Tirreno 31 agosto 2001
Onda nera a Pianosa, rientrato l'allarme
Recuperati 40 metri cubi di materiale inquinante
Un po' di catrame si è spiaggiato a cala Giovanna
Fulco Pratesi chiede di fermare il transito delle petroliere in zona PIANOSA. L'"onda nera" che giovedì e nella notte di ieri ha minacciato la costa di Nord-Est di Pianosa è stata dispersa dal mare e assorbita dai 7 mezzi antinquinamento della Castalia (ministero Ambiente), che la Capitaneria, coordinata dal comandante Alessandro, ha fatto intervenire per evitare un disastro ecologico. Solo un po' di catrame si è spiaggiato sulla spiaggia di cala Giovanna, unica zona dell'isola aperta alla balneazione dal Parco.
Ad assicurare che il pericolo era stato scongiurato è stato, intorno alle 12 di ieri, l'areo della Guardia costiera decollato da Sarzana. Durante il volo, peraltro, è stata avvistata una strisciata di idrocarburi al largo di Capraia, una macchia iridiscente, anche quella probabilmente causata dalla pulizia della cisterna di una petroliera in transito nei giorni scorsi. E con tutta probabilità si tratta della stessa petroliera che ha causato la strisciata di idrocarburi bonificata dal battello antinquinamento "Marea" nella giornata di martedì al largo di Pomonte.
Lo stato di allerta è rimasto sino alle 18, poi si sono allontanati dalla zona i mezzi della Castalia che complessivamente hanno recuperato 40 metri cubi di materiale.
Il catrame è stato tolto dalla spiaggia di cala Giovanna anche da alcuni dei turisti che ieri mattina sono sbarcati sull'isola per la visita guidata. Con loro c'erano i carabinieri, agenti della polizia penitenziaria e del Corpo forestale, detenuti in semilibertà che lavorano a Pianosa e il presidente del Parco, Giuseppe Tanelli, che anche in questa occasione ha ribadito la necessità di interdire la navigazione "almeno alle "carrette del mare"" nel Santuario dei cetacei e nel mare del Parco nazionale dell'arcipelago intensificando i controlli sul traffico delle petroliere con sistemi di telerilevamento e radar. Anche Fulco Pratesi, presidente del Wwf Italia, ieri è tornato a sollevare il problema dei controlli sulla navigazione delle petroliere in questo tratto di mare. Come Tanelli, Pratesi chiede di vietare la navigazione nell'Arcipelago Toscano (secondo il ministero dell' ambiente ritenuto una delle sette aree sensibili) e nel Santuario dei Cetacei sia alle petroliere che a tutte quelle navi che trasportano sostanze pericolose. Il Wwf chiede controlli più efficaci sia mediante l'uso sistematico del telerilevamento satellitare (che individua quasi in tempo reale le scie oleose), sia intensificando i controlli di entrata ed uscita nelle aree portuali mediante la lettura delle note di carico, come prescritto dalle convenzioni internazionali. "Continuare in questo modo - conclude Pratesi - vuol dire catastrofe ecologica per l'intero sistema marino della zona".
Luana Rovini