Lisola 27 maggio 2003
Pianosa operazione di pulizia con giallo.
Ad attendere sull'isola i volontari che domenica scorsa hanno raccolto 200 mc di rifiuti i carabinieri che hanno notificato una diffida ad avvicinarsi alla Villa romana di Agrippa
I volontari di Legambiente hanno raccolto 200 sacchi di rifiuti dalle spiagge di Pianosa. Ma il clima della giornata è stato guastato dalla polemica con la Soprintendenza archeologica di Firenze per la diffida, notificata dai carabinieri ai volontari appena sbarcati (tra cui lo stesso commissario del Parco Ruggero Barbetti), di avvicinarsi alla villa di Agrippa. Già nel passato il sito era stato ripulito dalla sporcizia, senza che vi fossero registrati danni o rimostranze. Questa volta, invece, nei giorni precedenti alla manifestazione un fax della Soprintendenza ha diffidato Legambiente e i volontari dall'avvicinasi all'area. Per garantire che il divieto venisse rispettato, ad attendere la nave partita da Marciana Marina (con scalo a Portoferraio e Porto Azzurro) c'era una camionetta dei carabinieri. "Non siamo potuti andare alla villa di Agrippa nemmeno per visitare il sito accompagnati da una guida" è stato il commento del membro del Consiglio nazionale di Legambiente e consulente del Parco, Umberto Mazzantini. "La Soprintendenza - ha aggiunto - ha preso un abbaglio. Ed è l'ennesimo che prende. Oltretutto non si capisce perché il gruppo giunto a Pianosa da Marina di Campo nell'ambito delle visite giornaliere abbia potuto visitare il sito e noi no". Del resto Legambiente aveva distribuito a tutti i partecipanti materiale informativo su Pianosa, ricordando il significato dell'"Operazione Spiagge Pulite" e le norme di comportamento da osservare, tra cui il divieto di avvicinarsi alle villa romana "Un incidente di poco conto, che non ha minimamente offuscato il senso e la riuscita di una giornata meravigliosa - ha commentato il presidente di Legambiente Arcipelago toscano, Gian Lorenzo Anselmi - Comunque, nei prossimi giorni, chiederemo alla Soprintendenza il perché di questo atteggiamento discriminatorio e come mai si è voluto equiparare dei volontari, che partecipavano ad una manifestazione organizzata e voluta anche dal Pacco nazionale, a dei possibili vandali. Anche perché tra questa orda di "unni" c'erano il commissario del Parco nazionale, qualche assessore e consigliere dei Comuni elbani, il segretario elbano dei Democratici di Sinistra, il presidente della Cna dell'Elba, il segretario della Camera del Lavoro della Cgil, un membro del Consiglio nazionale di Legambiente e, soprattutto, centinaia di elbani, intere famiglie con bambini e moltissimi giovani che erano venuti a Pianosa spinti dalla voglia di conoscere e di dare una mano a rendere più pulita un'isola che ne ha un gran bisogno".
Polemiche e possibili strascichi a parte,nella giornata di domenica 25 più di trecento persone, accompagnate da quattro guide del Parco, hanno contribuito al mantenimento in buone condizioni dell'ex isola carcere. Quattro le località interessate dall'intervento, raggiunte a piedi da altrettanti gruppi di volontari muniti di sacchi per l'immondizia e guanti: Cala Giovanna, Cala dell'Alga, Porto romano e Cala del Bruciato. La quantità di rifiuti raccolta è stata notevole. In particolare sono stati prelevati pneumatici portati dal mare chissà da dove, lettini prendisole, batterie e scaldabagni d'incerta provenienza. Un serbatoio per il carburante, forse appartenuto ad un camion e stato trovato sulla spiaggia del porto romano. Infine, ma non per ultimo, moltissimi "reperti" relativi alla pesca come reti e parti di esse e cordame vario. "Questa quantità di materiale - ha commentato a caldo Gianlorenzo Anselmi, presidente del circolo Arcipelago Toscano di Legambiente è la dimostrazione che il mare è sempre di più considerato come una pattumiera.
Facciamo un appello in particolare ai pescatori affinché in futuro abbiano un occhio di riguardo per il mare e le coste". La manifestazione, inserita tra le attività della Settimana europea dei Parchi, è stata organizzata in collaborazione con Corepla, (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica) e Cial (Consorzio Imballaggi in Alluminio). In tutta Italia, per il tredicesimo anno consecutivo, l'iniziativa ha raccolto migliaia di volontari, che hanno voluto dare una mano per difendere il mare e le coste. Lo scorso anno sono state oltre 139 mila le persone che vi hanno preso parte, rimovendo complessivamente 45 tonnellate di rifiuti in 250 diverse località. Una vera e propria montagna composta al 60% di plastica, al 15% di metallo, al 10% di vetro, quindi carta (5%), legno (5%) e altri rifiuti (5%). Secondo Legambiente, per ordine d'importanza, le buste e le bottiglie di plastica arrivano dopo i cosiddetti "microrifiuti".
I residui più comuni sono risultati, infatti, i mozziconi di sigaretta e i bastoncini tipo cotton fioc, seguiti dalle cannucce per le bibite, stecchi dei gelati tutte cose che s'infilano nella sabbia e solo apparentemente spariscono. I rastrelli dei bagnini hanno denti troppo larghi e servono quindi appositi retini o setacci, per raccoglierli uno per uno. Sono inoltre pericolosi per i bambini piccoli che, giocando con la sabbia, spesso li mettono in bocca. Al termine delle operazioni di pulizia, un bagno a Cala Giovanna e un piatto di pasta per tutti.
Roberto Milioni