Il Tirreno 27 Maggio 2003
Pulizie a Pianosa, arrivano i carabinieri. Impedito l'intervento alla villa romana di Agrippa.
Un fax della Sovrintendenza blocca Legambiente.
PORTOFERRAIO. Doveva essere la giornata della pulizia delle spiagge. Quella a livello nazionale promossa da Legambiente, quella che interessava un "gioiello" del parco: Pianosa. Sono dovuti invece intervenire i carabinieri: non per stoppare "l'operazione spiagge pulite" ma per impedire ai volontari di intervenire nella zona archeologica della villa di Agrippa. Quello che è il "fax della discordia" è partito dalla Sovrintendenza un fax che ha chiuso la giornata con una polemica tra Legambiente e la Sovrintendenza. Ai volontari la Sovrintendenza ha vietato l'accesso alla Villa di Agrippa: "un bene da tutelare". Il Cigno verde chiede spiegazioni "Un incidente di poco conto che non ha minimamente offuscato il senso e la riuscita di una giornata meravigliosa - dice Gianlorenzo Anselmi, presidente di Legambiente. Comunque nei prossimi giorni chiederemo alla Sovrintendenza il perché di questo atteggiamento discriminatorio e come mai si è voluto equiparare dei volontari che partecipavano ad una manifestazione organizzata e voluta anche dal Parco, a dei possibili vandali".
Pronta la risposta dell'ispettrice alla Sovrintendenza alle Antichità della Toscana, responsabile dell'Arcipelago, Silvia Ducci: "Non abbiamo mai ricevuto la richiesta di autorizzazione per la Villa di Agrippa - dice l'ispettrice - Non si può programmare un intervento di pulizia su un'area archeologica così importante senza un'organizzazione attenta. la Sovrintendenza è un'Istituzione e il patrimonio archeologico di Pianosa deve essere tutelato".
Legambiente non ci sta. "Tra questa orda di "Unni" c'erano il Commissario del Parco Nazionale, qualche assessore e consigliere dei Comuni elbani, il segretario elbano dei Ds, il presidente della Cna dell'Elba, il segretario della Camera del lavoro della Cgil, un membro del consiglio nazionale di Legambiente e, soprattutto centinai di elbani, intere famiglie, che erano venuti a Pianosa spinti dalla voglia di conoscere e di dare una mano a rendere più pulita un'isola che ne ha un gran bisogno". Ma Silvia Ducci replica: "Non ci siamo mai sognati di trattare i volontari come vandali. Abbiamo solo espresso l'assoluta necessità di divieto per una zona dall'eccezionale valore archeologico e dai delicatissimi equilibri. Nessuno ha vietato la pulizia dell'arenile". Per l'ispettrice della Sovrintendenza alle Antichità della Toscana "aprire una polemica non serve, ma la chiarezza è necessaria". "Tutta l'area di Cala Giovanna deve essere protetta e tutelata. Nel fax veniva comunicata l'inopportunità di un intervento di quel tipo in una zona archeologica di grandissimo interesse. Trecento persone sono un carico antropico in grado di alterare equilibri molto delicati".
Legambiente intanto fa il bilancio dell'operazione: "i volontari, sotto il controllo delle guide del Parco e di Legambiente si sono dedicate alle pulizia degli arenili. Hanno liberato le coste di Pianosa da circa duecento grossi sacchi pieni di rifiuti. Migliaia di bastoncini di cotton fiock, pezzi di rete e quintali di ferraglia ma anche batterie di auto, bombole di gas, sdraio, un serbatoio di un motoscafo, fusti contenenti ancora tracce d'olio ed altri rifiuti pericolosi ed ingombranti". Anche la Villa ha bisogno di pulizia. Lo conferma la stessa Silvia Ducci "In tempi brevi verranno effettuati interventi di pulizia. Abbiamo fatto un incontro con il Prefetto e sarà la stessa Prefettura ad accollarsi i costi dell'intervento. Pianosa ha bisogno di collaborazione e non di polemiche. In futuro abbiamo in previsione interventi di restauro e la messa in sicurezza".
LA STORIA
Un esilio nel nome di Roma
PIANOSA. La Villa Romana di Agrippa è stata realizzata per il figlio minore di Agrippa che nascerà dopo la morte del padre (da cui il nome di Postumo), inviato da Roma per l'esilio, insieme con la sua corte. Sarà esiliato a "Planasia", per allontanare da lui, appartenente alla famiglia Giulia da parte della madre, ambizioni di diventare, una volta morto Augusto, imperatore del più grande Stato del mondo antico, carica che invece sarà ricoperta da Tiberio. In questa villa, nel 27 a.C., sarà ucciso, giovanissimo, per mano di un sicario.
Michela Gargiulo