Lisola 24 agosto 2004
Nel convegno in programma a settembre a Marina di Campo gli eccezionali risultati degli studi compiuti nelle acque dell'isola
SI SAPRÀ' a giorni la data in cui si svolgerà, a Marina di Campo, il convegno che renderà noti gli esiti degli studi compiuti a Pianosa dall'istituto di Biologia Marina di Piombino. Si tratta della seconda tappa di un progetto voluto dai Comune di Campo nell'Elba e che dovrebbe fruttare al mare che lambisce l'isola piatta il riconoscimento di Sito d'interesse comunitario (Sic). Il primo assaggio di ciò che potrebbe essere si è avuto lo scorso giugno, pochi giorni prima delle elezioni amministrative.
In quell'occasione, il direttore dell'istituto, Roberto Bedini, accennò ai risultati di uno studio ancora molto superficiale, a suo giudizio comunque sbalorditivi. La prima relazione dello studio in corso si limitava, infatti, ad una prima descrizione dei phyla (le categorie sistematiche più ampie entro le quali vengono classificati o raggruppati gli animali) e delle specie individuate, animali e vegetali. Nelle due aree indagate erano state individuate tre specie di Cytoseira (alghe) in ottimo stato di conservazione.
Un dato importante trattandosi di alghe in grande regressione ovunque nel Mediterraneo, fra quelle indicate nella Direttiva Habitat della convenzione di Berna (1999) e inserite nel repertorio della flora italiana protetta. Anche per quanto riguarda la fauna i rilievi compiuti avevano evidenziato un altissimo livello di biodiversità. Pure in questo caso era stata accertata la presenza di molte specie incluse nella direttiva Habitat, e quindi protette, fra le quali crostacei, gamberetti, pesci, cavaI lucci marini, madrepore conchiglie e spugne. A quell'indagine à seguita un'altra più approfondita, sempre a cura dell'istituto di Biologia Marina di Piombino. In pratica, nel mare di Pianosa sono stati individuati sei transetti (sette transetti totali, uno ogni 2 Km) e altre sei aree costiere. Obiettivo di questa fase di ricerca è realizzare, per conto del Comune di Campo nell'Elba, una carta biocenotica marina dell'isola di Pianosa e se queste sono le premesse non mancheranno le sorprese. Gli studiosi nutrono la speranza, per non parlare di certezza, di aver trovato habitat subacquei animali e vegetali di enorme interesse naturalistico. Protezione ambientale, dunque, ma anche promozione. Sempre lo scorso giugno venne rivelato che il "National Geographic", noto mensile a carattere scientifico, si era dimostrato interessato a realizzare un lungo documentario nelle acque dell'ex isola carcere.
Ma l'importante iniziativa di settembre, forse, sarà anche l'occasione per chiarire alcuni dubbi emersi nei mesi scorsi. In particolare Umberto Mazzantini, consigliere nazionale di Legambiente e consulente del Parco, ha messo in evidenza il fatto che il mare di Pianosa non è poi così sconosciuto. L'Università di Firenze, infatti, avrebbe già compiuto studi approfonditi, molto simili a quelli attuali, eppure ignorati, i cui risultati sarebbero stati inseriti nel Piano del Parco di prossima approvazione.