Elbareport 4 dicembre 2004
Il Decalogo del Parco per Pianosa
Facendo seguito alla riunione del 2 dicembre u.s. presso la Prefettura di Livorno e riguardante il recupero ambientale di Pianosa, si ribadiscono le seguenti riflessioni in merito all'utilizzo di soggetti in esecuzione di pena detentiva o sottoposti a misure , con l'obiettivo di porre il Parco come protagonista attivo e fulcro del progetto di recupero dell'Isola di Pianosa:
1) la presenza di detenuti sull'Isola di Pianosa dovrà riguardare solo quelli definiti "a bassa pericolosità" e il loro numero oltre che concordato non potrà che essere contenuto.
Tale presenza e le attività che verranno messe in atto non dovranno entrare in contrasto o porre limiti di qualsiasi natura, né alle funzioni del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e delle Forze dell'Ordine delegate alla sorveglianza delle aree protette a terra e a mare; né al libero accesso all'isola di Pianosa secondo le forme già autorizzate dal Parco; né alla continuazione del turismo contingentato permesso dal Parco ed a tutte le attività ad esso collegate; né alle attività scientifiche, di ricerca e didattiche autorizzate dal Parco. Inoltre, le attività dei detenuti e dell'Amministrazione Carceraria non potranno limitare ed entrare in concorrenza con le attività pubbliche e private presenti e già autorizzate dal Parco.
2) La presenza dei detenuti non dovrà comportare nessun impedimento per le attività ed i progetti di fruizione turistica del mare e per le attività scientifiche e di ricerca in ambiente marino autorizzati dal Parco Nazionale.
3) La presenza di detenuti non dovrà diventare l'occasione per ricostituire su Pianosa un nucleo stabile di abitanti legati alle attività carcerarie, compresi i familiari del personale di sorveglianza, ed il personale di supporto ai detenuti dovrebbe essere limitato solamente a quello di sorveglianza ed amministrativo.
4) Le attività di recupero ambientale dei detenuti dovranno essere concordate con il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e da questi autorizzate.
5) Si dovrà concordare con il Parco Nazionale, e ridotto al minimo indispensabile, il traffico di veicoli a motore, anche per non causare disturbo alla fauna.
6) Visto il delicatissimo ambiente dell'isola e la presenza di numerosi endemismi vegetali protetti dalle normative europee, nazionali e regionali, di specie animali di grande interesse e rarità incluse nelle varie "liste rosse" di protezione e che l'isola, oltre ad essere totalmente compresa nel Parco Nazionale, è totalmente inserita in SIC, ZPS e SIR per la sua importante funzione di sosta per i flussi migratori dell'avifauna, ogni lavoro che comporti un intervento sull'ambiente (ripristino ambientale, sentieristica, forme di agricoltura) dovrà essere concordato ed autorizzato dal Parco Nazionale e dovrà svolgersi sotto la sorveglianza del Corpo Forestale dello Stato e/o del personale del Parco.
7) Si ritiene che l'attività dei detenuti debba in primo luogo rivolgersi alla bonifica dei siti inquinati e dei rifiuti eredità della precedente attività carceraria, così come individuati dall'ARPAT nello "studio tecnico e ambientale sul territorio dell'Isola di Pianosa" commissionato da questo Ente Parco ed alla realizzazione e ripristino di fognature, depurazione e reti idriche e dei servizi indispensabili a consentire una costante presenza umana sull'isola nel pieno rispetto dell'ambiente di Pianosa e ad impedire nuovi sprechi di risorse ed inquinamenti.
8) Eventuali interventi di ripristino dell'attività agricola e di formazione professionale ad essi collegati, dovranno essere concordati con questo Ente Parco, svolgersi nei terreni individuati come zona "C" nel Piano del Parco e non interessare le aree dell'isola dove è in corso una marcata rinaturalizzazione o quelle più vicino alle zone di nidificazione dell'avifauna marina. Si ricorda inoltre che questo Parco Nazionale ha aderito all'iniziativa "OGM FREE" per evitare l'introduzione in agricoltura di Organismi Geneticamente Modificati.
9) Solo dopo una valutazione dell'impatto di eventuali attività zootecniche sull'ambiente, si potrà consentire eventualmente una concordata reintroduzione di animali da allevamento, con particolare attenzione alle specie zootecniche toscane considerate a rischio.
10) Gli eventuali interventi di restauro di edifici dovranno essere conformi alle "Norme tecniche di attuazione per la ristrutturazione e per la riqualificazione ecocompatibile degli immobili nell'isola di Pianosa", approvate dal Parco Nazionale nel 2001, e volti essenzialmente al restauro e al recupero dell'esistente. Inoltre questa dovrà essere l'occasione per la bonifica di macerie presenti, tetti in eternit e per la demolizione di manufatti e superfetazioni che stanno pericolosamente degradando.
Si rappresenta inoltre che questo Ente Parco è oltremodo interessato ad utilizzare soggetti in esecuzione di pena detentiva, o sottoposti a misure alternative, anche all'Isola d'Elba per la pulizia ed il ritiro dei rifiuti delle banchine stradali (dentro e fuori l'area protetta), per la manutenzione dei punti sosta realizzati dal Parco Nazionale e per altri interventi di bonifica ambientale da concordare.
IL COMMISSARIO Ruggero Barbetti