Il Tirreno 01 aprile 2007
A Pianosa si farà vino di qualità Val di Cornia, torna l'ottimismo.
Intanto le grandi aziende castagnetane scelgono la via dell'autonomia,
rinunciando a fare sistema.
VERONA. Anche a Pianosa si farà il vino. Dodici ettari dell'ex isola carcere, che ha una storia in fatto di produzione vinicola, saranno coltivati a vite dai detenuti residuali della colonia penale. Il Comune di Campo nell'Elba ha infatti acquisito i diritti di reimpianto, prevedendo il recupero ambientale e dei fabbricati.
La notizia è trapelata a Verona, durante il 41º Vinitaly, tra le pieghe di un dibattito che vedeva per protagonisti l'assessore regionale, Susanna Cenni, e gli otto produttori toscani che la rivista Wine Spectator ha inserito nel novero dei primi cento al mondo.
A occuparsi direttamente della produzione del vino a Pianosa, sarebbe un privato, al quale il Comune intende cedere i terreni in affitto. Un accordo che prevederà la lavorazione con una cooperativa formata dai detenuti, secondo un piano preciso di recupero sociale: gli attuali 14 carcerati, che già gestiscono il bar e il punto di ristoro, impareranno a fare i vignaioli, cercando di rinverdire i fasti vinicoli di un tempo. A latere, la produzione potrebbe estendersi a miele, capperi e marmellate.
La Provincia di Livorno, come ha sottolineato l'assessore provinciale all'agricoltura, Maurizio Scatena, ha stanziato 50mila euro per l'avvio del progetto.
Antonio Valentini