Il Tirreno, 09 agosto 2007
Noi elbani trattati a Pianosa come turisti
Dalla rubrica Lo dico al Tirreno, lettera di una lettrice
Sono una cittadina di Campo nell'Elba. Giorni fa sono andata, come diverse volte ho già fatto, in visita a Pianosa. Mi capita nell'arco dell'estate di riuscire a strappare una, due, tre domeniche di vacanza e la meta più immediata per noi è Pianosa.
Sembra di essere finalmente in vacanza, perchè si cambia prospettiva, ed è compatibile con la vita estiva di noi elbani circondati da vacanzieri, ma al lavoro, di solito.
Quest'anno ho avuto però delle sorprese che mi sembrano abbastanza fuori luogo per noi, che consideriamo anche Pianosa parte del nostro territorio. Le sorprese, come altri già avranno avuto modo di verificare, sono economiche.
La 'nostra vacanza' è raddoppiata di prezzo; siamo tenuti ad usufruire della visita guidata, che per carità è interessantissima e le guide sono molto simpatiche e preparate ma, dopo diverse occasioni avute nel tempo di visitare l'isola, è un po' una farsa per noi.
Sono oltretutto andata in compagnia di due colleghe di lavoro, ahinoi residenti a Portoferraio, quindi trattate esattamente alla stregua dei turisti. Pagano ancora di più!
Se l'anno scorso con 15 euro ci si godeva una giornata di tregua, quest'anno siamo passati a 33! La mia famiglia è composta da ben cinque persone: assai improbabile, se non impossibile, pensare di andarci tutti insieme, almeno per quanto mi riguarda.
Mi domando oltretutto se questi soldi vengano utilizzati per risistemare l'isola, che ogni anno trovo sempre più a pezzi, ma purtroppo non mi pare.
Allora perché non dare a noi la possibilità agevolata di andarci almeno in vacanza godendoci quel che rimane in piedi del paese, cioè il mare, e non darci la possibilità di scambiare due parole con "gli amici di Pianosa" che raccontano sempre meraviglie del loro paese di un tempo?
Marina Senise