Il Tirreno, 11 gennaio 2008
Presi quattro bracconieri del mare.
Pescano a Pianosa: multe di oltre mille euro e pesce sequestrato.
MARCIANA MARINA. Andavano a pescare ma, questa volta, sono finiti nella rete, quella della Capitaneria di Porto. Non certo principianti: anzi provetti pescatori sportivi e professionisti con il vizietto della pesca di frodo, quella nelle acque di Pianosa. "I soliti noti" anche sbruffoni dal momento che, alla fine della giornata di pesca, erano soliti vantarsi sulle banchine del porto di quanto catturato, non certo per bravura o almeno non solo per bravura. La tecnica era sempre la solita: reti e palamiti calati al limite dell'area protetta forti anche del fatto che sull'isola non c'è ancora un radar come da tempo sollecitato da più parti. Quando notavano l'arrivo della motovedetta si spostavano di un centinaio di metri. Poi dopo i controlli riprendevano la pesca illegale. Questa volta sono rimasti nella rete.
Nella mattinata la prima motovedetta poi, nel pomeriggio, una seconda che ha ricontrollato l'imbarcazione da diporto. A bordo un quantitativo di pescato superiore a quello consentito (cinque chili a persona) e anche una cernia di 21 chili e dieci chili di dentici. Il tutto per un valore commerciale di mille euro. Per i due "pescatori", E. T. e L. S., entrambi di Marciana Marina, una multa per ciascuno di 1032 euro. Il pescato è stato sequestrato e sarà destinato in beneficenza alle due case di riposo elbane quella di Marciana e quella di Portoferraio. Ma non è stata l'unica operazione. Nella stessa mattinata veniva fermato, sempre al limite delle acque vietate di Pianosa, un pescatore di Marina di Campo. Pescava con attrezzi non consentiti e con a bordo personale non correttamente imbarcato. In questo caso sono stati sequestrati 600 metri di reti, tutto il pesce che era stato catturato, la persona imbarcata è stata denunciata all'Inps e sono stati elevati due verbali per una sanzione di 1400 euro. Ora si fanno controlli sul Gps per verificare il punto esatto dell'attività di pesca. Se si dovesse accertare l'illecito il rischio è anche il sequestro dell'imbarcazione. Nerio Busdraghi è il comandante della Capitaneria di porto di Portoferraio. Dice: « É un tipo di attività quella portata avanti dalla Capitaneria che sarà sicuramente ripetuta con frequenza proprio per cercare di limitare il fenomeno del bracconaggio. Se sono soddisfatto? Direi proprio di sì un risultato che si somma al fermo del peschereccio spagnolo "Cidad de Cartagena" avvenuto il 27 novembe scorso nelle acque di Montecristo. Due successi di notevole livello a carico della Capitaneria di Portoferraio. Sono risultati che si ottengono grazie al lavoro corale di tutti gli uffici della Capitaneria e all'impegno e al sacrificio del personale impiegato sul territorio. Voglio pertanto ringraziarli pubblicamente».Baldo Puccini