L'isola, 5 febbraio 2008
Incoraggiante l'incontro promosso dal Parco Nazionale con tutti i
soggetti interessati all'isola, dagli armatori alle guide ambientali, fino
alla Cooperativa San Giacomo.
Grande assente l'Agenzia del Demanio. Chiesto l'incremento del numero
giornaliero dei visitatori.
L'AMBIENTE, la fruizione e, più in generale, il futuro di Pianosa al centro di un incontro, non ancora risolutivo ma dagli esiti incoraggianti, svoltosi a gennaio a Portoferraio. Tutti presenti (o quasi) gli operatori interessati alla materia, per esprimere le proprie idee al cospetto del direttore del Parco nazionale, Franca Zanichelli, promotrice e coordinatrice dell'iniziativa. «Sarà una riunione come quella per Giannutri - ha esordito il direttore del Pnat -, dove sono riusciti a parlare tutti». Ed effettivamente nei (circa) cinque minuti a disposizione di ogni intervento, ciascuno ha espresso le proprie osservazioni e aspirazioni. Entrando nel merito, grande disponibilità a migliorare i servizi presenti a Pianosa è stata espressa dalla cooperativa San Giacomo, che negli ultimi anni ha gestito l'unica struttura attrezzata per la ristorazione.
La coop, fra l'altro, gestisce molti dei detenuti che lavorano sull'isola, che nelle intenzioni potrebbero fomire mano d'opera per i lavori di ristrutturazione. Un'iniziativa in questo senso dovrebbe partire a breve con l'obiettivo di restaurare il cimitero dei civili, in collaborazione con Associazione per la Difesa di Pianosa. Un'altra, insieme al Comune di Campo nell'Elba - sotto la cui competenza ricade l'antica Planaria-, dovrebbe riguardare il restauro della Torretta posta all'entrata dell'ex zona carceraria. Disponibilità a fornire servizi è stata data anche dalla direzione del carcere di Porto Azzurro, che su Pianosa ha un presidio.
Richieste, e critiche alle gestioni passate, sono arrivate invece dagli armatori delle due imbarcazioni che negli ultimi anni hanno fornito i collegamenti via mare trasportando i visitatori giornalieri sull'isola In particolare è stato posto l'accento sul ritardo con il quale il Parco nazionale ha stabilito ogni anno la modalità di accesso e fruizione contingentata Due bandi sono stati annullati (in due anni) e il numero massimo delle persone che ogni glomo possono arrivare a Pianosa è sceso da 450 a 250. Tutto questo, secondo gli armatori, ha reso praticamente impossibile programmare per tempo una promozione adeguata. E' stato, quindi, chiesto all'Ente guidato da Mario Tozzi di aumentare il numero massimo di visitatori e di approntare un bando di gara al più presto. Perorata anche la causa dello scorporo dei residenti dell'Arcipelago dal conteggio complessivo dei visitatori ammessi quotidianamente. Agevolazioni sono state chieste per la bassa stagione.
Le guide ambientali hanno messo l'accento sulla necessità di adottare un piano di gestione ambientale ben definito (e rispettato), in base al quale si possano dettare le regole della fruizione dell'isola Tutto questo considerando che alle pur prioritarie ragioni di tutela del territorio si affiancano le non trascurabili esigenze occupazionali ed economiche di molte persone. Le agenzie di viaggio, da parte loro, hanno ribadito che solo con il loro apporto è possibile vendere pacchetti al pubblico che comprendano il trasporto e le attività sull'isola All'appello mancava l'Agenzia del Demanio, che possiede gran parte del patrimonio edilizio di Pianosa, chiamata in aula a più riprese dai presenti all'incontro. Dall'Associazione per la Difesa di Pianosa, che chiede una diminuzione dell'affitto che paga per l'appartamento che occupano i gestori della mostra e per i locali che la ospitano. Col Demanio vorrebbe parlare anche il Parco, che finora - è sembrato di capire - non ha ottenuto udienza La motivazione di questo silenzio ha provato a darla Sauro Rocchi, consigliere comunale di Campo nell'Elba, ricordando che da quasi dieci anni esiste un contenzioso sull'attribuzione degli usi civici fra il Comune e l'Agenzia del Demanio. Rocchi ha lasciato intendere che ben poco potrà essere fatto sull'isola prima della conclusione della vicenda.
In conclusione, nonostante la riproposizione di note e annose problematiche, la sensazione generale è stata di soddisfazione per l'azione di un Ente che finalmente comincia a funzionare.
Roberto Miliari