Tirreno Elba News, 1 giugno 2008
Pianosa chiusa per parassiti. "E ora che facciamo?"
Dopo la sospensione delle visite, gli operatori del settore sono preoccupati: "Se non riaprono, in molti costretti al disarmo".
Ancora non pubblicata la delibera che regolamenta la fruizione estiva.
La notizia della chiusura di Pianosa a causa delle zecche, arriva in un momento di grande incertezza per chi lavorano grazie alle gite sull'isola. In questi giorni era infatti attesa la nuova delibera sulle modalità di fruizione di Pianosa nel periodo estivo, visto che l'ultima disposizione - datata 19 marzo 2008 - regolamentava solo i mesi di marzo, aprile e maggio.
"Non avevamo in programma escursioni sull'isola per i primi giorni di giugno – ci ha detto Eugenio Rossignoli, che opera sull'Isola con Aquavision -perché ancora non sono state rese note le nuove regole per i mesi estivi: non possiamo certo pubblicizzare escursioni senza avere la certezza che si potranno attuare. Ogni anno è così, e per noi è un problema non poter promuovere il nostro lavoro durante le fiere dei mesi invernali. E' un momento di grande preoccupazione - ha concluso -perché se l'isola non dovesse essere riaperta alle visite, molte delle barche che effettuano i collegamenti dovrebbero andare in disarmo".
Demoralizzata anche Alessandra Galletti, titolare di un'agenzia turistica di Campo nell'Elba, che racconta: "Sono in ballo oltre 40 posti di lavoro: guide, i dipendenti delle barche, i ragazzi della Cooperativa San Giacomo che si occupano della ristorazione, i noleggiatori dei mezzi per visitare l'isola. Dato che si vive di turismo, certi documenti dovrebbero essere pronti già da gennaio. Io – conclude Galletti – vista l'incertezza ho rinunciato ad assumere una segretaria".
Preoccupate anche le guide, come Alessandra Contiero: "Non riusciamo a capire questa scelta di chiudere Pianosa: le zecche ci sono, è vero, ma ci sono sempre state e non direi che quest'anno la situazione sia più grave. E' incredibile che al 30 maggio ancora non si sappia quale sarà il futuro dell'isola, senza contare il danno di immagine: avevamo dei gruppi prenotati per la partenza, che abbiamo dovuto disdire".