Tirreno Elba News, 21 settembre 2008
Si avvia nell'isola l'esperimento di stanze destinate a rapporti familiari e intimi fra detenuti e coniugi. Lo ha annunciato il Dap.
Pianosa diverrà la prima struttura detentiva italiana destinata alla sperimentazione delle cosiddette "stanze dell'affettività", ovvero luoghi dove i detenuti potranno avere momenti di intimità con i propri partner. Lo ha dichiarato stamani a Pisa il dirigente regionale del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria (Dap) Maria Pia Giuffrida, nel corso della presentazione del libro "Lisistrata incatenata, da le Mantellate ai giorni nostri. Mezzo secolo di sopravvivenza carceraria al femminile".
Il problema della sessualità in carcere, già affrontato in molti paesi occidentali, vede l'Italia in forte ritardo dopo che, circa dieci anni or sono, l'allora direttore generale del Dap Michele Coiro, dette disposizione a tutti i direttori dei penitenziari, di predisporre spazi destinati a questa funzione.
Il carcere di Pianosa ospita, attualmente, soltanto il lavoro di alcuni detenuti in regime di semilibertà, ma già nei mesi scorsi era stato annunciato, con l'esponenziale crescita della popolazione detenuta, il suo totale recupero. La Giuffrida, dell'occasione, ha auspicato anche la realizzazione, non solo in Toscana, di strutture Icam (Istituto di custodia attenuata per detenute madri) la cui prima, positiva esperienza, è stata fatta dalle detenute madri di San Vittore, trasferite, da oltre un anno in una sorta di Casa famiglia alle porte di Milano.