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UN PIANO PER CONTRASTARE L'INVASIONE DELLE ZECCHE

Il Tirreno Extra, 12 gennaio 2009

PIANOSA. Un'isola quasi invasa dalle zecche. Una presenza costante quella che si è verificata a Pianosa negli ultimi anni tanto da determinare quest'anno e, per una decina di giorni, la chiusura dell'isola alle visite guidate. Una prsenza costante di parassiti identificati in quattro categorie Ixodes ventalloi e acuminatus (zecca del coniglio), Hyalomma marginatum e detritum. Una presenza costante, nonostante gli interventi effettuati dall'Asi, che ha creato e crea non pochi allarmismi anche perchè, come già a suo tempo aveva rimarcato il presidente del Parco Nazionale Mario Tozzi, «Le zecche possono essere portatrici di batteri infettivi causa anche di pericolose malattie come la meningite».

Un allarme rosso anche alla luce di una stagione densamente piovosa che ha fatto e farà trovare terreno fertile a questi parassiti he trovano ]ambiente ideale nelle zone di campagna con boschi e cespugli. Un pericolo notevole anche in considerazione della fruizione turistia dell'isola che si aggira intorno ai 15mila visitatori all'anno concentrati per lo più nel periodo primaverile e estivo. Ora un progetto di riceca. Un progetto che dovrà fornire indicazioni eco biologiche sulle specie di zecche presenti, sulla distribuzione e densità delle differenti specie su base spaziale e temporale. E poi una carta del rischio per la potenziale trasmissione di infezioni. II Parco nazionale ha deciso di investire 5mila euro, un cofinanziamento per questo tpo di indagine mettndo a disposizion anche una foresteria sia su Pianosa che sull'Elba.

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