Il Tirreno Extra, 13 gennaio 2009
Un pool di enti per Pianosa
Il Parco lancia un appello per risanare l'isola
PORTOFERRAIO. Un consorzio di enti per garantire il recupero di Pianosa. Parte da questi concetti il futuro dell'isola. Il Parco è preoccupato dello stato di degrado in cui versa l'isola soprattutto dopo i recenti nubifragi. Preoccupato, ma anche impotente nel mettere mano a un progetto qualsiasi di recupero che prenda in considerazione l'opportunità di prevedere interventi strutturali in tutte le opere esistenti destinate, altrimenti, alla lenta ma irreparabile consunzione. E isolato, finché non si crea un "concorso di enti" che hanno giurisdizione sull'Isola, una sinergia fra enti insomma che sia cementata attorno alla volontà di rendere l'isola "libera", ma anche "aperta e fruibile" al più vasto pubblico, per comprenderne le emergenze e apprezzarne le sue intrinseche qualità naturalistiche, storiche, archeologiche e anche religiose.
Ma da solo, il Parco non può far nulla di più di quello che attualmente sta facendo. «È lo stesso di come se mi si chiedessero delucidazioni in merito a interventi non effettuati nel parco dello Stelvio - dice accennando ad un mezzo sorriso la direttrice del parco nazionale Zanichelli - Si continua a ragionare come se il nostro ente potesse, da solo, risolvere tutti i problemi riscontrati sull'ex Isola del Diavolo. Potrebbe essere lusinghiero per noi, ma nella realtà delle cose non è affatto così. Non è semplicemente possibile».
Certo è che la situazione non è di quelle da sottovalutare: crolli, frane, smottamenti e danneggiamenti all'approdo del traghetto. «Il parco - continua la direttrice - ha in concessione uno e un solo edificio. Come è possibile - si domanda Franca Zanichelli - risolvere tutti i problemi riscontrati sull'Isola, quando non si riesce neanche a mettere in funzione l'edificio dato in concessione dal Demanio perché non si finiscono le fogne? La soluzione potrebbe essere trovata solo a condizione di mettere tutti insieme. Da parte nostra è auspicabile che tutto possa trovare una dimensione di qualità e per questo siamo in stretto rapporto con il Ministero di Giustizia per fare in modo che l'attività di penitenziario possa sfociare in una condizione che mantenga la possibilità di visitare Pianosa».