Il Tirreno Extra, 11 febbraio 2009
A Pianosa torna il pericolo carcere.
Tozzi: pronti a incatenarci per opporci. Appello a politici e categorie.
PORTOFERRAIO. «Riaprire il carcere di Pianosa sarebbe un errore incredibile. Siamo pronti a incatenarci sull'isola per impedirlo». A parlare - dopo la notizia dell'intenzione del Governo di riaprire le carceri per i mafiosi a Pianosa e all'Asinara - è il presidente del Parco dell'Arcipelago Mario Tozzi. E da Tozzi parte anche un invito alla protesta rivolto alle categorie economiche e ai politici dell'Arcipelago per difendere i tesori naturali dell'isola piatta. Dalla Provincia arriva subito un no al piano del Governo. L'appello del presidente del Parco è chiaro. «Tutti dovrebbero mobilitarsi - afferma Tozzi chiamando in causa categorie economiche, Provincia, Regione e comune di Campo - non è possibile subire in silenzio un progetto che ci riporterebbe indietro dopo tanti investimenti per difendere l'ambiente unico di Pianosa e renderla un punto di forza per il turismo dell'Arcipelago».
Per Tozzi il progetto sulla riapertura delle super-carceri sulle isole incluso dal Governo nel decreto sulla sicurezza (che comunque, va precisato, non fa chiaro riferimento a Pianosa) è una «follia». Per questo il presidente del Parco ha già chiesto l'intervento di politici sensibili alle tematiche ambientali come Ermete Realacci. Secondo Tozzi per riaprire il carcxere servirebbero interventi di cementificazione sull'isola: un pericolo per l'ambiente ma anche una grosso costo economico (a causa delle spese di trasporto e mantenimento). «Sul territorio italiano - afferma Tozzi - esistono carceri già pronte come in Calabria. perché andare a deturpare un'area ad alto valore ambientale?».
Tozzi si è detto invece favorevole all'utilizzo di Pianosa come carcere "tight" per i detenuti in regime di 21-bis, cioè liberi di lavorare durante il giorno. «Sull'isola - afferma - potrebbero lavorare gruppi di 50-60 detenuti che si impegnino in attività connesse al Parco e per il turismo. Si potrebbero creare cooperative e operare per il bene di tutti».
La prima voce contro il progetto governativo a levarsi dagli enti toscani è quella dell'assessore provinciale al Turismo Fausto Bonsignori. «L'ipotesi che l'isola di Pianosa torni ad ospitare un carcere di massima sicurezza - dichiara l'assessore - è inaccettabile. Sarebbe un inconcepibile ritorno al passato, dove questo splendido patrimonio ambientale, culturale e turistico diventerebbe, di fatto, inaccessibile. E' facile immaginare le inevitabili conseguenze negative sul delicato equilibrio ambientale che tale intervento comporterebbe. Pianosa è divenuta, nel tempo, una nota meta turistica, ricca di ulteriori potenzialità. Potenzialità per uno sviluppo turistico di qualità e sostenibile, che tenga conto di un patrimonio di risorse ambientali unico nel suo genere, e per questo prezioso e delicato. Nel corso del 2007, grazie a visite guidate e regolamentate, sono arrivati sull'isola ben 12.500 turisti».
Gabriele Dini