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L'APT ACCUSA CAMPO NELL'ELBA: TROPPO SILENZIO SU PIANOSA

Il Tirreno Extra, 18 aprile 2009

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PORTOFERRAIO. Chi suggerisce la centrale nucleare, chi torna a proporre la riapertuira del supercarcere. Chi invece pensa a una cittadella dello sport o a un paradiso di vigneti. E non mancano quelli che vorrebbero farne un laboratorio scientifico.

Icilio Disperati, direttore dell'Apt dell'Arcipelago, parla di Pianosa. E lo fa in tono critico, provocatorio. Con una lettera aperta invita gli elbani a riappropriarsi di un territorio sul quale tutti fanno proposte. Tutti tranne «l'unico ente direttamente e giuridicamente tenuto a programmare il futuro dell'isola, il Comune di Campo nell'Elba - osserva Disperati - che tace, ma non è che col suo comportamento acconsente, come si suol dire, anzi dissente: infatti l'unica iniziativa su Pianosa presa dal Comune d'accordo con il Parco e l'Apt per realizzare un collegamento continuo regolamentato con prezzi e orari definiti e mezzi sicuri ed affidato ad un vettore, dopo una gara d'appalto, è stata bloccata dal Comune stesso senza aver mai chiarito il motivo della marcia indietro».
«E allora? - si chiede il direttore dell'Apt - Pianosa come il Vaticano? Gode dell'extraterritorialità pur vigendo anche in quell'isola le normative ed i regolamenti dell'ordinamento italiano? Ma chi è il Papa della situazione? Chi è che decide di chiuderla per le zecche e di aprirla per qualche stage vipposo o per il carcere di massima sicurezza, ma soprattutto, chi si è dimenticato che è territorio del Comune di Campo, che fa parte inoltre dell'Unione dei Comuni seppur con i vincoli del Parco e che è parte integrante dell'isola d'Elba e dell'Arcipelago toscano? E allora perché si lascia decidere o quanto meno invece si lascia ipotizzare ad altri il destino di un'isola che fa parte della storia di questa comunità elbana e che solo con questa comunità deve avere il suo futuro, ma subito, senza indugi perché altrimenti l'extraterritorialità diventerà una dura realtà specialmente se non verranno tutelati gli antichi usi civici messi in discussione dal demanio».

Disperati si appella al Comune perché si riappropri dell'isola e dia vita, con l'Unione dei Comuni, col Parco, con l'Apt e con la Provincia, «un progetto di sviluppo turistico - conclude - che trovi nella Regione e nell'Unione Europea i fondi di finanziamento per scacciare tutti gli altri progetti che nessuno qui all'Elba ha mai apprezzato».

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