Il Tirreno, 7 gennaio 2010
Pianosa, arrivano le boe. L'isola potrebbe presto gemellarsi con le Seychelles.
L'intervento rientra tra le opere previste nel bilancio 2010 del Parco.
Gli ormeggi nell'area protetta serviranno a aumentare le presenze turistiche e consentiranno anche un guadagno per l'ente.
PORTOFERRAIO. Tagli dei finanziamenti pubblici consistenti. Risorse rimaste inutilizzate, come i quasi tre milioni per la realizzazione della nuova del Parco. Trasferimento obbligatorio all'Enfola per ridurre le spese fisse. E' il bilancio del Parco dell'Arcipelago. Ma le premesse non devono trarre in inganno: il 2010, nonostante le difficoltà finanziarie, potrebbe essere l'anno della svolta per l'ente. Le condizioni, a cominciare dall'approvazione definitiva del piano del Parco, ci sono. E' da qui, ad esempio, che può partire l'installazione di campi boe nelle acque di Pianosa: un servizio in più tramite il quale l'ente potrà ricavare anche un utile. Ed è nel piano del Parco che si prevede un maxi impianto fotovoltaico per la produzione di energia nelle miniere di Rio Marina.
I numeri. La manovra finanziaria dell'ente si aggira su 16 milioni di euro (tra entrate e uscite). Il grosso delle entrate arriva, come ogni anno, dal ministero dell'ambiente (un milione e 376mila euro) che tuttavia ha ridotto, dal 2007, il proprio contributo di oltre il 10% ogni anno. E così si è passati da quasi 2milioni agli attuali 1milione e 400mila euro circa. Tra le poste in entrata anche gli oltre 5milioni di euro di avanzo d'amministrazione della precedente gestione finanziaria. In buona parte fondi vincolati, ad esempio in finanziamenti non investiti nella realizzazione della nuova sede del Parco. «Per far fronte alla riduzione dei contributi - spiega la direttrice, Franca Zanichelli - abbiamo tagliato la spesa corrente, non ultima la decisione di trasferirci all'Enfola per eliminare in gran parte i costi degli affitti». Che quest'anno si aggirano sui 110mila euro (63mila in meno rispetto al 2009). Il Parco è comunque a caccia di nuove risorse e per il 2010 avvierà un potenziamento delle attività sul fronte dei servizi per aumentare i propri introiti e destinarli, in particolare, alla manutenzione ordinaria di strutture e sentieri.
La riorganizzazione. «Uno dei nostri obbiettivi - continua Zanichelli - è quello di trasformare l'ente da una struttura prevalentemente procedurale a un soggetto in grado di erogare servizi». Una riorganizzazione che si traduce, ad esempio, in un miglioramento dei contenuti sul sito web del Parco, ma anche nel coinvolgimento diretto del personale per la definizione degli strumenti operativi del Parco, tra i quali il regolamento dell'ente. «Rispetto agli strumenti - spiega Zanichelli - abbiamo importanti aspettative sul lavoro avviato dalla Comunità del Parco per il nuovo piano di sviluppo, decisivo per dare al Parco la sua connotazione. Ho fiducia che la Comunità favorisca una maggiore integrazione con gli enti del territorio e un generale sviluppo del Parco».
Pianosa. Aumentare le presenze turistiche sull'isola è una delle priorità per il 2010. Il riferimento non è ai 250 visitatori giornalieri, interessati per lo più a un bagno a Cala Giovanna, nel periodo che va da giugno a settembre. Nel 2010 "sbarcheranno" sull'isola boe per i diving e i turisti. Un'ulteriore apertura di Pianosa al resto del mondo, oltre che un'opportunità di guadagno per il Parco intenzionato a promuovere visite sull'isola anche al di fuori del periodo estivo e in trattativa per l'avvio di un gemellaggio con le Seychelles. La partita dell'incremento delle presenze si gioca poi sulla bassa stagione e sulla valorizzazione dei percorsi storico-archeologici, oltre che naturalistici, che caratterizzano l'ex colonia penale. Anche per questo il Parco punta a terminare, entro il 2010, i lavori su Villa Literno destinata a diventare la casa del Parco a Pianosa.
I progetti. Oltre 4 milioni di euro, nel capitolo investimenti, sono destinati alla nuova sede dell'ente, la manutenzione dello stabile che ospita la Forestale, gli ultimi ritocchi all'Enfola. Ma saranno queste le risorse ancora una volta più difficili da spendere dato che i locali destinati a ospitare il Parco nell'ex caserma Teseo Tesei non sono ancora disponibili, ingessati nella macchinosa trattativa tra enti locali e Agenzia del demanio che comprende anche la realizzazione del polo scolastico in quell'area.
Sarà più semplice, invece, impiegare le risorse sul fronte della manutenzione dei sentieri, rispetto alla quale è in fase di avvio un progetto per la mappatura dei percorsi, il rifacimento della segnaletica (con l'ausilio di volontari), il potenziamento dei controlli per ostacolare sia il passaggio di motociclisti, sia atti vandalici. Nel corso del 2010 sarà aperta ai visitatori anche la zona umida di Mola. Inoltre verranno finanziati corsi di formazione e aggiornamento per albergatori e guide turistiche, anche nell'ottica di un potenziamento del Walking Festival (dal 2 aprile al 9 maggio). Il Festival del Camminare, sperimentato per la prima volta lo scorso anno, è destinato a un ulteriore arricchimento attraverso iniziative dei privati: corsi di composizione floreale, pittura, percorsi enogastronomici, per trasformare la vacanza di un'occasione di apprendimento. Non meno importante l'attività che sarà sviluppata sul fronte dello studio e della ricerca, in collaborazione con altri istituti nazionali e stranieri. Da Argomarine, in progetto sperimentale per l'attivazione di un sistema di controllo antinquinamento contro gli idrocarburi, a Gionha per il monitoraggio della popolazione di cetacei nelle acque dell'Arcipelago.
Valentina Landucci