Il Tirreno Extra, 28 febbraio 2010
Porto insabbiato e pontile inagibile. Interviene il prefetto.
Il Parco pronto a chiudere l'isola se non arrivano i soldi.
PIANOSA. L'insabbiamento del porto, l'inagibilità del pontile d'attracco del traghetto, l'acqua non
potabile su tutta l'isola. E la prossima stagione estiva, naturalmente, a rischio. Per Pianosa è vera
emergenza e il Comune di Campo corre ai ripari chiamando in causa la Prefettura.
Allo stato di degrado che rischia di condannare Pianosa all'inattività, almeno dal punto di vista turistico (il paese
ormai abbandonato è di fatto già inaccessibile alle comitive di visitatori) si aggiunge un serio peggioramento
delle condizioni dell'approdo: sabbia in porto e banchina parzialmente non utilizzabile. Con la conseguenza che
il traghetto Toremar che collega l'isola al resto del mondo ha sempre maggiori difficoltà ad attraccare. E un
secondo aspetto, tutt'altro che secondario, relativo all'impossibilità di risolvere il problema insabbiamento senza
un piano di intervento adeguato che da un lato autorizzi il dragaggio dell'area e dall'altro tuteli il delicatissimo
fondale di Pianosa.
II grido d'allarme è arrivato dal sindaco di Campo, Vanno Segnini, che si è rivolto direttamente al prefetto per chiarire chi deve intervenire. Il territorio è in mano a troppi enti diversi. E il conflitto di competenze è, anche questa volta, all'origine dell'immobilismo.
La prefettura ha risposto prontamente chiedendo a ciascun ente che opera sull'isola una relazione sulle proprie competenze e proponendo un tavolo di trattative. Il punto di partenza per pianificare, risorse permettendo, almeno gli interventi di riqualificazione dell'approdo.
«E' un passaggio indispensabile - spiega la direttrice del Parco - per capire chi fa cosa sull'isola».
E su questo Parco e Comune sono pienamente d'accordo. «Sono anni - aggiunge Umberto Mazzantini,
consigliere del Parco - che denunciamo il problema dell'insabbiamento, ma nessuno interviene.
Sia ben chiaro: il Parco non ha il compito istituzionale di portare in giro i turisti sull'isola o peggio tutelare privilegi storici di chi la frequenta. Ha il compito di tutelare l'ambiente ed è intenzionato a farlo anche a costo di chiude l'isola».
Valentina Landucci