Il Tirreno Extra, 24 marzo 2010
Vertice in Prefettura: contro il degrado allo studio una parziale ripopolazione dell'isola.
Pianosa, chiude l'unico ristorante.
Servono interventi anche per i servizi igienici e il pontile.
E' emergenza sicurezza a Pianosa. Il sistema idrico ha bisogno di una manutenzione urgente per garantire l'utilizzo dei bagni. E lo stesso vale per quello elettrico. Se nessuno interviene anche il pontile per l'attracco dei traghetti sarà inagibile. E - ultima novità tra le cattive notizie - la prossima estate potrebbe non essere utilizzabile l'unico pounto di ristoro dell'isola.
Tra poco più di due mesi Pianosa tornerà ad essere una delle mete turistiche più ambite dai vacanzieri che, tuttavia, quest'estate potrebbero essere costretti a portarsi il pranzo al sacco e rinunciare ai servizi igienici se gli enti che hanno competenza sul territorio non troveranno un accordo per rimediare ai guai provocati da anni di incuria immobilismo. Chiuso il carcere, spopolato il paese, tutto si è fermato e i tentativi di riportare un po' di vita sull'isola sono falliti. A tentare di rimettere in moto Pianosa, riaperta al turismo grazie al Parco che autorizza visite di 250 persone al giorno nel periodo estivo, ci prova ora la nuova amministrazione di Campo.
Il confronto tra i numerosi enti che hanno competenze sull'isola (Demanio, ministero della giustizia, sovrintendenza, Parco e Comune tanto per citarne alcuni) è ripreso. Stavolta di fronte al Prefetto.
Il risultato, però, è tutt'altro che confortante: un guaio dopo l'altro. Il problema numero uno rimane la possibilità per soggetti diversi dal Demanio, proprietario dell'isola, di utilizzare gli immobili. Un limite che riguarda il particolare il Comune che non solo si è visto negare gli usi civici (il procedimento giuridico sul tema è tuttora in corso) ma ad oggi non avrebbe i titoli per mettere le mani sugli edifici già in uso. Da qui deriva l'impossibilità, senza un nuovo accordo con il Demanio, di usare i locali che ospitano il ristorante.
E non è tutto. Da quando sono state costruite nessuno ha mai provveduto alla manutenzione delle condutture del sistema idrico che oggi, dopo anni di incuria, rischiano di collassare.
Non va meglio per le linee elettriche: Enel ha sempre riscosso le bollette ma mai provveduto alla manutenzione. Per non parlare poi del pontile: a chi spetta fare i lavori di messa in sicurezza? Tanti, troppi punti interrogativi.
La strategia per riscrivere la storia su quest'isola è ancora da individuare ma, se non altro ora sembra esserci la volontà di tutti, tanto che si ricomincia a parlare di piccoli insediamenti abitativi sull'isola perché alla riapertura ad un turismo rispettoso dell'ambiente possano seguire servizi adeguati e, magari, una economica locale che vada a vantaggio del territorio di Campo.
Valentina Landucci