Il Tirreno Extra, 24 giugno 2010
Molte delle strutture dell'ex isola carcere, che sono di proprietà del Demanio, stanno ormai cadendo a pezzi.
Il Comune di Campo pensa a una scuola alberghiera per detenuti in semilibertà.
Un'isola dove il degrado regna sovrano. Da molti anni a questa parte a Pianosa la quasi totalità delle strutture, di proprietà dell'Agenzia del Demanio, stanno letteralmente cadendo a pezzi. Colpa della burocrazia. «L'isola - dice Giuseppe Foresi, delegato per Pianosa del Comune di Campo nell'Elba - è vittima del sistema. Abbiamo avuto ragione in appello contro il Demanio e ci è stata riconosciuta la proprietà di quattro edifici (la mensa, la direzione, una caserma e la foresteria) e 30 ettari agricoli. Nonostante questo, siamo bloccati perché la sentenza non è stata ancora notificata alle parti e non potremo far niente di nuovo fino a che l'Agenzia del Demanio non deciderà se continuare il processo o fermarsi. Per questo motivo, quest'anno salterà la mostra degli "Amici dì Pianosa": non può essere stipulato nessun contratto di affitto del locale».
Un iter giudiziario lungo e complesso che vede due contendenti, ma che ín pratica è uno solo: lo Stato. Il Demanio non molla la presa ma non investe, non restaura e non fa nessuna manutenzione ai beni affidati. Il Comune vuole investire per raggiungere una leggera antropizzazione sull'isola ma non può. «Il mio ruolo - continua Foresi - è coniugare !e idee di Comune, Parco e Soprintendenza. E c'è grande intesa. Peccato che non si possa muovere un dito: è tutto di proprietà del Demanio».
Intanto l'amministrazione campese fa quel che può.
Dopo un'attesa di anni, verranno posizionate le boe che renderanno le acque dell'isola finalmente fruibili all'attività subacquea. «E' un passo molto importante - dice Yuri Tiberto, delegato campese alla difesa e fruibilità del mare e membro dei direttivo del Parco - che dovrebbe essere definitivamente operativo entro il prossimo anno. Personalmente, vorrei sfruttare l'occasione per tutelare anche i principali siti di immersione dell'Elba, cercando un accordo con gli altri Comuni per realizzare una serie di ormeggi fissi che evitino il danneggiamento di delicati fondali a coralligeno, ricchi di coralli e gorgonie, causato dal costante "leva e metti" delle ancore». Ma non solo.
Allo studio anche un servizio di continuità territoriale per facilitare le comunicazioni con le due isole.
«Inoltre - aggiunge Foresi - vogliamo valorizzare Pianosa dal punto di vista storico-culturale, visto anche che dal 2005 è sotto vincolo archeologico integrale. Insieme alle rovine romane ci sono prove di insediamenti umani risalenti a ben 13.000 anni fa. Una cosa non di poco conto. Oltre a questo, con gli altri soggetti abbiamo preso provvedimenti anche su altre questioni. Non pagheremo più le bollette della luce al posto di altri. I conti erano salatissimi, non sostenibili. A riprova di questo, la Croce Rossa, martedì scorso, è dovuta "tornare indietro" per un ritardo nella stipula del nuovo contratto. Dal punto di vista sociale, si potrebbero trasformare locali come la caserma "Bombardi" (lampante esempio di spreco pubblico, con elettrodomestici comprati a due mesi dalla chiusura del carcere e lasciati marcire per oltre un decennio ndr), in una scuola di formazione professionale permanente ad indirizzo alberghiero per la riabilitazione dei detenuti in semilibertà, magari con un albergo da gestire tutto l'anno con l'aiuto dell'associazione albergatori. Quando ne avremo la possibilità, tutti insieme, decideremo come intraprendere questo percorso».
Stefano Taglione