Il Tirreno Elba News, 6 giugno 2013
Individuato dalla Capitaneria a circa mezzo miglio dalla costa, nell'area soggetta a interdizione.
Per il comandante è scattata la notizia di reato: recuperata anche una rete da pesca di un chilometro e larga 3mila mq.
Due pescatori di frodo trovati dalla Forestale a Giannutri. Il grazie di Sammuri
Una complessa operazione di polizia marittima è stata eseguita la scorsa notte dagli uomini della Guardia Costiera di Portoferraio nelle acque antistanti l'Isola di Pianosa, dove, per un'estensione di un miglio marino dalla costa, vige il divieto assoluto di pesca. Nelle fasi di pattugliamento è stato individuato a circa mezzo miglio dalla costa un peschereccio intento alla navigazione all'interno dell'area soggetta ad interdizione.
I militari hanno immediatamente contestato tale violazione al comandante del peschereccio per il quale è scattata la notizia di reato. Inoltre, sempre durante la vigilanza è stata individuata e recuperata, a circa 0.7 miglia dalla costa, una rete lunga poco più di 1 km e di un ampiezza di circa 3000 mq, con ogni probabilità posta da pescatori di frodo, tra le cui maglie sono stati trovati numerosi chilogrammi di prodotto ittico. Il tutto è stato sequestrato ed è stata avviata relativa segnalazione contro ignoti alle autorità competenti.
Con l'avvicinarsi della stagione estiva, tali attività di controllo da parte della Guardia Costiera saranno intensificate e continueranno soprattutto in quelle zone di mare dove il fenomeno è più diffuso, a tutela dell'ambiente marino protetto e delle norme vigenti in materia di pesca.
Inoltre, ieri è stato reso noto che il personale della Squadra Nautica del Corpo Forestale dello Stato di Monte Argentario, dipendente dal Coordinamento Territoriale dell'Arcipelago Toscano, ha inoltre colto in flagrante due pescatori di frodo in zona protetta a Giannutri, all'interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, alle prime luci di ieri.
Il presidente del Parco Giampiero Sammuri ha ringraziato la squadra nautica del Corpo Forestale dello Stato di Monte Argentario per l'egregio lavoro svolto e per la preziosa collaborazione nel compito di tutelare l'area marina protetta nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. "Le aree protette che riescono a tutelare meglio la loro biodiversità- dice Sammuri- sono quelle che controllano di più la loro area di competenza, per questo sto investendo in ogni modo possibile per rafforzare il controllo a mare e a terra anche con l'aiuto di tecnologie all'avanguardia nella videosorveglianza."