Il Tirreno, 2 settembre 2013
Fine settimana al buio a Pianosa. Disagi per oltre cento persone e gravi danni agli alimenti
Ko i cavi sottomarini, saltata anche la centrale a gasolio
L'isola ex penitenziario al buio per ore, tra venerdì e ieri, con forti disagi per oltre 100 persone, tra cui bambini, e danni per i prodotti alimentari come surgelati, gelati e simili. Lo segnala Brunello De Batte presidente della cooperativa sociale San Giacomo che gestisce, con l'intervento di detenuti prossimi a riconquistare la libertà e in collaborazione con il personale dell'amministrazione penitenziaria, il ristorante che accoglie i numerosi ospiti. Ospiti che arrivano giornalmente con il turismo contingentato promosso dal Parco. Inoltre la cooperativa ha pure l'albergo Briano dotato di 12 camere, ora al completo.
"Una situazione insostenibile ma adesso pare sotto controllo - dice De Batte - Sono stati necessari una serie di interventi dei tecnici dell'Enel, trasportati sull'isola dalle forze dell'ordine tra cui la polizia penitenziaria e i carabinieri, che hanno fatto alcuni viaggi d'emergenza via mare, anche di notte, per ripetuti blackout che si sono presentati. Ma stamani (ieri, ndr) la motovedetta della capitaneria di porto ha condotto due tecnici Enel che rimarranno sull'isola per garantire con certezza il regolare funzionamento e capire quale problema esiste nell'impianto di produzione elettrica autonoma, tale da aver fatto saltare ripetutamente la corrente".
Ma vediamo di ricostruire l'accaduto.
Il tutto è partito venerdì dopo la riattivazione della centrale a gasolio della piatta isola, utile per le emergenze. Tale novità si è resa necessaria perché i due cavi sottomarini trasportanti l'energia elettrica sono da riparare, con ovvi tempi lunghi per la complessità dei lavori. Ecco che l'Enel ha rimesso in moto l'erogazione energetica autonoma, ma per almeno tre volte è scattato il blackout, dopo che i tecnici avevano sistemato l'apparato e lasciato l'isola, quindi corrente a singhiozzo tra venerdì e ieri mattina.
"Siamo stati in grande difficoltà - conclude De Batte- senza elettricità è difficile vivere. Per fortuna il dirigente Cerri dell'amministrazione penitenziaria di Firenze e il carcere di Porto Azzurro hanno seguito la vicenda e i vari enti coinvolti hanno poi dato le giuste assistenze e soluzioni. Ora speriamo che sia tutto risolto e si arrivi quanto prima a riavere il collegamento elettrico sottomarino". Quindi due notti al lume di candela, disagi e danni agli alimenti non indifferenti, con la presenza di decine di ospiti tra cui come dicevamo anche bambini. E c'è da ricordare che purtroppo l'isola non ha neppure un servizio sanitario, cosicché e se ci sono problemi di un certo rilievo bisogna far intervenire l'elisoccorso del 118.
Stefano Bramanti