Il Tirreno, 23 ottobre 2013
Pianosa non ospiterà piu nessun istituto di pena. Non sarà più un carcere, ma anzi l'ex Isola del Diavolo servirà, in accordo con la Regione, per fare campi di lavoro, per usare risorse agricole e turistiche, per dare possibilità ai detenuti di lavorare e puntare cosi al recupero. Questo è il concetto ripetuto ieri dal commissario straordinario del governo per le Infrastrutture carcerarie Angelo Sinesio, a margine di un'audizione sul piano carceri che si è tenuta in commissione Giustizia alla Camera.
Tramonta cosi in maniera definitiva l'ipotesi di una riapertura del carcere sull'isola, dopo il period degli anni di piombo in cui funzionava il carcere di massima sicurezza per i detenuti politici e i malavitosi appartenenti alle cosche mafiose. Nessuna riapertura, quindi, delle diramazioni del Sembolello, del Giudice, della Centrale e della medesima Agrippa che significherebbe un investimento da parte dello Stato di milioni di euro. E' in forza di tutto questo che il commissario ha allontanato l'idea.
"Non parliamo della riapertura - ha detto Angelo Sinesio- di un istituto detentivo, ma del recupero dei posti per i detenuti in semilibertà che potranno lavorare nell'agricoltura o nella pesca. Utilizzeremo gli spazi di Pianosa per fare i campi di lavoro per usare le risorse agricole e turistiche dell'isola". Il progetto è dunque quello di avviare una sperimentazione simile a quella già in corso sull'isola di "Gorgona, dove esiste una convenzione per la produzione di vino".