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PROFUGHI A PIANOSA: SE NE PARLA A PORTA A PORTA

La Nazione, 7 settembre 2015

La questione profughi e l’ipotesi dell’ex colonia penale di Pianosa come luogo per accogliere i migranti, lanciata dal sindaco di Capoliveri (e già commissario del parco Nazionale Arcipelago Toscano) Ruggero Barbetti: anche di questo si parlerà stasera, nel corso della puntata di «Porta a Porta», il programma di approfondimento condotto su Rai Uno da Bruno Vespa. Un dibattito che prevede collegamenti con il presidente del Parco Arcipelago, Giampiero Sammuri, con il direttore del carcere di Porto Azzurro Francesco D’Anselmo e con il sindaco di Campo nell’Elba Lorenzo Lambardi, contrario, fin da subito all’ipotesi di fare del paradiso naturale di Pianosa, che sta rinascendo, anche sotto il profilo turistico, proprio grazie all’opera dei detenuti della Cooperativa San Giacomo, la Ellis Island italiana.

Ed è delle scorse ore il botta e risposta a mezzo Facebook tra lo stesso Lambardi e Ruggero Barbetti. Quest’ultimo, provocatoriamente, rilancia la proposta di utilizzare l’isola piatta - e le sue strutture ancora èresenti, come il carcere di massima sicurezza o la caserma degli agenti, per accogliere profughi e migranti. Il primo cittadino di Campo, ribatte,dichiamarandosi disponibile ad accogliere migranti sul territorio comunale, ma chiamando fuori Pianosa.

«Grazie al buon lavoro che stiamo facendo come Comune assieme a Parco e Amministrazione penitenziaria - scrive il primo cittadino di Campo nell’Elba , Comune sotto cui ricade l’isola nell’isola - sta risorgendo dall’abbandono e dall’incuria di anni. Il lento ma giusto recupero di questi spazi si tiene insieme con equilibri ambientali e antropici delicatissimi. Non a caso a Pianosa possono andarci un massimo di 250 persone al giorno. I costi di un’eventuale “gestione” di questa tragedia umana su Pianosa sarebbero elevatissimi. Solo per fare un esempio: il pane (non bistecche, pasta o chissà cosa ma il semplice pane) viene portato dalla nostra isola d’Elba a Pianosa con il servizio di linea. Non ci sono punti medici né farmacie. L’acqua è garantita da un unico pozzo, mancano infrastrutture importanti come illuminazione pubblica, fognature idonee e molto altro.

Inoltre - aggiunge Lambardi - sotto il profilo puramente umanitario perchè confinare questa gente a Pianosa? Per fare cosa? Lavori forzati? E a che titolo? Con quale scopo? Vuoi fare di Pianosa la nuova Ellis Island? Io no, per nulla. Quello che ho detto è tutt’altro: noi sindaci dobbiamo incontrarci con tutta la società civile, le associazioni e tutti coloro che vogliono dare una mano e provare a dare un contributo elbano ad un tema nazionale che è quello dell’accoglienza. Proviamo per una volta a dare una voce elbana unica e unita su una questione molto complessa e delicata. Non credo affatto di avere la soluzione in tasca ma vorrei costruirla insieme agli altri. Punto. Se poi la vogliamo buttare sulla provocazione politica io su questo terreno non ti seguo».
E stasera lo ripeterà anche in diretta a Porta a Porta.

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