Il Tirreno, 28 gennaio 2016
Pianosa, via alla cattura della lepre europea.
Parco e Ispra lanciano il progetto di eradicazione finanziato dall'Unione europea Trappole e abbattimenti per reintrodurre la specie "italica" a rischio di estinzione.
Via tutti gli esemplari di lepre europea da Pianosa. Al loro posto il Parco reintrodurrà gli esemplari di "lepre italica", una specie spazzata via nel corso dei secoli dalle nostre coste e che rischia seriamente l'estinzione. È l'obiettivo del progetto Life13 NAT/IT/000471 "Island conservation in Tuscany", elaborato da Ispra che ha curato il documento assieme al Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, grazie al lavoro di Francesca Giannini, Francesca Puppo e Francesca De Pietro.
Il progetto, finanziato con i fondi della Comunità europea, prevede la realizzazione di una serie di interventi (catture e abbattimenti), che puntano a riqualificare le comunità animali dell'isola di Pianosa, «ovvero mirati – si legge nella delibera approvata martedì dal consiglio direttivo del Parco nazionale – all'eliminazione di specie alloctone invasive o introdotte in tempi recenti e volti alla reintroduzione di popolazioni autoctone». La specie autoctona in questione è la lepre italica, presente nei secoli scorsi a Pianosa e all'Elba ma progressivamente spazzata via dalle nostre coste. Una delle cause della scomparsa della lepre italica è legata, secondo gli studiosi dell'Ispra, alla competizione e alla diffusione di patologie comuni con la lepre europea, autoctona nella parte continentale della provincia di Livorno ma non sull'arcipelago toscano, dove è stata introdotta in tempi non troppo lontani per scopo venatorio.
Il monitoraggio. Nei mesi scorsi il personale del Parco e i tecnici dell'Ispra hanno compiuto una serie di monitoraggi per quantificare la popolazione di lepre europea sul territorio dell'isola di Pianosa. Le ricerche hanno portato a dedurre un numero vicino alle cento esemplari, distribuiti su tutto il territorio dell'isola piatta. L'obiettivo del progetto, per il triennio 2016-18 è lo spostamento / eradicazione di tutte le lepri europee da Pianosa, finalizzata alla ricostituzione della comunità animale originaria dell'isola.
Catture e non solo. Le tecniche adottate per la realizzazione dei prelievi di lepre europea sono la cattura con reti a tramaglio con l'aiuto di cani e battitori o gli abbattimenti, che saranno eseguiti dal personale volontario adeguatamente formato dal Parco. Il 12 dicembre scorso è stata compiuta un'operazione di cattura sperimentale con delle reti a tramaglio su una superficie di circa 37 ettari. Alle operazioni hanno contribuito ben 36 persone e 10 cani addestrati. La battuta è terminata con la cattura di sette lepri, ma ha confermato le difficoltà ipotizzate per la presenze, in diversi punti dell'isola, di una vegetazione complicata da esplorare anche con l'ausilio di cani esperti. Il vero e proprio inizio della rimozione della popolazione di lepre europea avrà inizio a febbraio, con il piano di catture (prima metà di febbraio) e di abbattimenti con selecontrollori (marzo). Gli studi dell'Ispra escludono che le tecniche di cattura e abbattimenti possano comportare rischi significatici per le altre specie presenti sull'isola. Le lepri abbattute saranno tutte oggetto di prelievi specifici a cura dell'Ispra per fini di studio della biologia riproduttiva sull'isola e non potranno in alcun modo essere venduti.
Al termine del triennio il Parco e Ispra contano di aver creato le condizioni per la reintroduzione nell'ex isola del Diavolo della lepre italica.