Il Tirreno, 18 giugno 2016
Pianosa, presto l'isola tornerà a vivere.
I progetti del sindaco per favorire attività.
Ma Mazzei Braschi è perplesso: "Il paese cade a pezzi"
Futuri insediamenti a Pianosa? Lorenzo Lambardi rassicura: "In approvazione, verso la fine del mese, lo Statuto degli usi civici dei terreni e degli edifici comunali presenti nella piatta isola, dopodiché attuerò un nuovo incontro con i produttori elbani e la popolazione per individuare chi eventualmente sia interessato a realizzare attività sull'ex isola penitenziario". Un lavoro necessario all'insegna della trasparenza, stabilito insieme alla regione Toscana, d'intesa con l'assessore Fratoni. Viene quindi seguita con attenzione, da tempo, la lenta evoluzione che potrà portare ad una nuova vita all'isola, spentasi dal 1998, quando ci fu la grossa smobilitazione per la chiusura del carcere, mentre nel passato, come conferma Mazzei Braschi, presidente degli Amici di Pianosa, fu raggiunto il picco di 2000 abitanti.
"Certo il futuro di Pianosa è importante e per questo stiamo definendo lo statuto degli usi civici dei beni immobili comunali, che sono potenzialmente di tutti. Tale regolamento stabilirà specificamente chi e come potrà usare le nostre proprietà e dopo convocherò i produttori elbani, già incontrati una volta allo scopo, ma anche la popolazione campese, per sentire se ci sono progetti produttivi da attuare alla Pianosa". E intanto, ricorda il sindaco, che l'amministrazione penitenziaria ha richiesto l'uso di 6/7 ettari di territorio isolano per far lavorare qualcuno dei 30 detenuti presenti, in semilibertà, e l'azienda vitivinicola Frescobaldi si è dichiarata pronta a sostenere tale progetto. Ma sull'isola delle catacombe sono da risolvere problemi ampi come un maggiore approvvigionamento idrico, le fognature.
"Infatti ora sono in funzione - dice il sindaco - due dei 30 pozzi esistenti, contiamo di renderne attivi altri 2 e poi sotto Pianosa esiste un 'ampia falda acquifera che potrebbe dare acqua anche all'Elba. Per le fogne la soluzione sta nella fitodepurazione abbinata ad ogni abitato. Faremo anche potenziare la rete di illuminazione pubblica della piccola centrale elettrica esistente, collegata via cavo". Ma Giuseppe Mazzei Braschi è perplesso. "A noi fa piacere tale sviluppo, ma fino ad oggi Sovrintendenza e parco non hanno concesso trasformazioni; cosa diranno di nuovi insediamenti produttivi? E poi, che il bel paese sta crollando interessa a qualcuno? Che si fa in proposito?".
Stefano Bramanti