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PIANOSA L'ISOLA DEL RISCATTO

Il Tirreno, 27 settembre 2016

Il Rilancio
Pianosa l'isola del riscatto
Il ministro Orlando:" La bellezza di questo luogo può salvare i detenuti"

L'isola del riscatto, delle seconde possibilità. "Perché attraverso la bellezza di questo posto sarà più facile per chi ha sbagliato nella vita ritrovare la strada perduta". Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha usato delle parole semplici ma dal notevole impatto emotivo per delineare il nuovo destino di Pianosa. Del resto l'ex isola del Diavolo, in una storia lunga migliaia di anni, è stata un simbolo di tanti racconti diversi. Quel lembo di terra piatta e arsa dal sole, a poche miglia dal versante occidentale dell'Elba, porta con sé i segreti della preistoria e delle civiltà antiche, nasconde bellezze e rarità ambientali e naturalistiche. Ma non è tutto.

Pianosa è un database naturale di un pezzo importante della storia italiana: l'isola carcere che rinchiuse l'ex presidente della Repubblica Sandro Pertini e, dopo la fine della seconda guerra mondiale, alcuni dei personaggi della criminalità organizzata e del terrorismo più importanti del ventesimo secolo. Un simbolo, positivo o negativo che sia. E infatti l'obiettivo di chi nella giornata di ieri si è riunito ieri nell'isola piatta, è proprio di rendere l'isola piatta ancora una volta un simbolo, una sorta di modello di sviluppo in cui il turismo, la tutela ambientale e del patrimonio immobiliare possano coniugarsi alla riabilitazione dei detenuti del carcere di Porto Azzurro, attraverso misure di detenzione alternativa.


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Si è parlato di questo, ieri, nel corso del convegno "Dal carcere al territorio, progetti integrati di reinserimento sociale". Sforzo collettivo per Pianosa. Il presidente del Parco Giampiero Sammuri ha fatto da padrone di casa nel corso di una giornata che ha visto riunirsi sull'isola i responsabili di ben tre ministeri, la Regione e i vertici dell'amministrazione penitenziaria. Con il ministro Andrea Orlando erano presenti i sottosegretari all'ambiente Silvia Velo, al lavoro Luigi Bobba, oltre al prefetto Anna Maria Manzone, Santi Consolo (capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria), e Stefania Saccardi (assessore al welfare della Regione).

Del resto l'accordo di programma per la riqualificazione dei servizi sull'isola piatta prevede, necessariamente, una collaborazione di tutti gli enti che a vario titolo sono coinvolti nella gestione dell'isola (compreso il Comune di Campo presente con il commissario Salvatore Parascandola) e il carcere di Porto Azzurro (c'era il direttore Francesco D'Anselmo). "Stiamo lavorando tutti assieme per rilanciare i servizi sull'isola - ha spiegato il sottosegretario Silvia Velo - partiremo con la riqualificazione della Casa dell'agronomo, l'edificio dal più alto valore. Abbiamo già stanziato i soldi per il recupero dell'immobile, entro pochi giorni incontreremo il Demanio che metterà a disposizione l'immobile. Contiamo di portare a termine l'intervento nel più breve tempo possibile, realizzando al suo interno una sorta di museo legato alle coltivazioni locali". Il motore dei detenuti.


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Pianosa è un tesoro in avanzato stato di degrado, che negli ultimi anni sta provando a rialzare la testa e ad aprirsi, seppur in modo contingentato, ai turisti. L'obiettivo è quello di utilizzare i detenuti in stato di semilibertà per rimettere in piedi, passo dopo passo, l'isola e per migliorare i servizi turistici e legati all'accoglienza. Ad oggi sono circa trenta i detenuti utilizzati a Pianosa, impegnati nei lavori di muratura, nelle manutenzioni, nella cura della sentieristica e nelle coltivazioni. Gli orti sono stati messi a nuovo e, nella zona della vecchia cittadella, i detenuti hanno aperto in via sperimentale un punto vendita dei prodotti agricoli locali (anche l'hotel Hermitage si è servito nel corso di questa estate). L'isola delle seconde possibilità.

Il lavoro, ha spiegato bene, il ministro alla giustizia Andrea Orlando, è la chiave per garantire la possibilità di riabilitazione dei detenuti, nel pieno rispetto di quanto stabilito dall'articolo 27 della Costituzione. "Crediamo fermamente nelle misure di detenzione esterna e sotto questo punto di vista Pianosa rappresenta una grande occasione - ha raccontato il ministro - i dati parlano chiaro, i detenuti che lavorano hanno un tasso di recidività, una volta usciti dal carcere, di molto inferiore a chi vive la detenzione in modo passivo. Il riscatto è l'obiettivo e l'isola è il luogo adatto per questa sfida. Un luogo così bello può essere il posto giusto per il riscatto personale dei detenuti, anzi è proprio perché è così bello che le persone possono trovare qui la forza per recuperare dagli errori commessi e per cambiare"

Luca Centini

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