Il Tirreno, 13 marzo 2017
Piano anti degrado, la villa dell'Agronomo diventa un museo
L'immobile simbolo dell'ex colonia penale è passato al Parco
Stanziati 540mila euro per il recupero. Velo: "È il primo passo"
Le istituzioni stileranno una mappatura di tutte le emergenze dell'isola: "Così sapremo dove e come intervenire"
Un intervento da 540mila euro per riportare all'antico splendore la villa dell'Agronomo, passata in questi giorni dal Demanio al Parco nazionale. Quindi una nuova fontanella di acqua potabile a disposizione dei turisti già dal prossimo maggio e il progetto per aprire dei nuovi pozzi e dotare l'isola di un sistema di depurazione adeguato a sopportare il carico di turisti. Sono questi gli interventi di riqualificazione studiati per l'isola piatta che sono stati illustrati ieri mattina in una conferenza stampa organizzata dal ministero dell'Ambiente a cui hanno partecipato tutte le istituzioni coinvolte a vario titolo nella gestione di Pianosa. A fare gli onori di casa, a Piombino, la sottosegretaria al ministero dell'Ambiente Silvia Velo. Presenti anche il presidente del Parco Giampiero Sammuri, il funzionario della Soprintendenza Fabio Boschi, il rappresentante dell'Agenzia del Demanio Michele Baronti e il commissario straordinario del Comune di Campo nell'Elba, Salvatore Parascandola.
"Manca solo il ministero della Giustizia che pure svolge un ruolo importantissimo a Pianosa assieme all'amministrazione penitenziaria - ha spiegato il sottosegretario Silvia Velo - del resto è stato proprio l'utilizzo dei detenuti in semilibertà a darci uno stimolo per fare qualche passo in più per l'isola. Non è semplice mettere d'accordo tutte queste istituzioni, ma abbiamo predisposto un ottimo percorso di collaborazione e intendiamo raccogliere i primi frutti". Il primo frutto, ha spiegato Velo, è il recupero della villa dell'Agronomo, cuore pulsante di quella che era la colonia penale agricola, aperta sull'isola nel 1858. La villa diventa museo. "È l'edificio più bello di Pianosa, era giusto partire da qui - ha spiegato Velo - l'immobile è passato ufficialmente dal Demanio al Parco nazionale, che sarà titolare della progettazione e dell'esecuzione dell'intervento. In quella villa ci viveva l'agronomo dell'isola, la persona che decideva quali colture portare avanti. Anche dal punto di vista simbolico è importante rimettere in piedi l'immobile e il giardino esterno, che diventeranno un museo e un laboratorio dedicati all'agricoltura. L'intervento costerà 540mila euro, di cui 300mila con fondi diretti del ministero dell'Ambiente e il resto dal bilancio del Parco nazionale".
A fare chiarezza sui tempi dell'intervento è il presidente del Parco nazionale Giampiero Sammuri. "Pochi giorni fa abbiamo avuto la disponibilità dell'immobile - spiega - entro 3-4 mesi contiamo di definire assieme alla Soprintendenza la progettazione. Per accorciare i tempi unificheremmo le fasi progettuali, contiamo in autunno di poter procedere con la gara d'appalto. I lavori saranno eseguiti seguendo l'esempio del castello del Volterraio. Contiamo che questo sia solo un punto di partenza". La mappatura delle emergenze. La riqualificazione dell'immobile simbolo di Pianosa sarà - si spera - una sorta di testa di ponte per un piano di valorizzazione esteso a tutto il patrimonio immobiliare dell'isola, un gioiello ormai da anni insidiato dall'abbandono e dal degrado.
Lo ha spiegato il funzionario dell'Agenzia del Demanio Michele Baronti, parlando della necessità di "un piano di valorizzazione complessivo per tutto il patrimonio di Pianosa, di cui la villa dell'Agronomo è solo il primo passo" e lo ha ribadito il funzionario della Soprintendenza Fabio Boschi: "Quello che serve è capire in che direzione portare l'isola e selezionare gli interventi sulla base delle priorità e delle disponibilità finanziarie - ha spiegato - per fare questo è indispensabile che si parta da una mappatura puntuale di tutti gli edifici. Se è urgente? È chiaro che le condizioni degli immobili non sono buone, occorre fare presto, ma serve una visione organica e non si può andare per "pezzettini"". Il presidente Sammuri ha spiegato come, dopo la villa dell'Agronomo, l'attenzione delle istituzioni si riverserà sull'ex caserma Bombarde, ideale per ospitare una struttura ricettiva da 50-60 posti. Agricoltura in stand-by.
In parallelo al recupero dei manufatti pianosini le istituzioni stanno lavorando alla riqualificazione di diversi ettari di terreno, per la coltivazione di grani antichi, viti e capperi, su iniziativa coordinata tra il ministero della Giustizia e il Comune di Campo nell'Elba. Nei mesi scorsi vi era stato un interessamento di Frescobaldi che, al momento, si è raffreddato in modo significativo. A tale proposito, come spiegato dal commissario di Campo nell'Elba Salvatore Parascandola, il Comune ha approvato il nuovo statuto sugli usi civici che adesso è al vaglio della Regione. "Ora attendiamo si sblocchi la situazione - ha spiegato - La nostra idea è ottenere la riqualificazione dei terreni e il lavoro dei detenuti coinvolgendo il più possibile le imprese locali".
Luca Centini