Il Tirreno, 10 agosto 2017
Montauti: "Pronti ad aprire ai privati"
Il nuovo sindaco di Campo chiarisce l'intenzione di coinvolgere gli imprenditori elbani per dare un futuro all'isola piatta
"Noi siamo proprietari dell'isola al 90%. Non rinunciamo ai nostri diritti e vogliamo essere noi a decidere che cosa fare a Pianosa". A ritagliarsi un ruolo da protagonista sul futuro dell'ex isola carcere è il nuovo sindaco di Campo nell'Elba, Davide Montauti. Lo fa ai margini di un incontro che si è tenuto l'altra sera proprio a Pianosa e che aveva al centro del dibattito i dati del rapporto dell'associazione Antigone sulla situazione delle carceri in Italia ma soprattutto il futuro dell'isola piatta. Insieme al sindaco di Campo nell'Elba a discutere di numeri e progetti c'era il direttore del Parco Nazionale Franca Zanichelli, il direttore del carcere di Porto Azzurro Francesco d'Anselmo, Chiara Babetto dell'associazione Antigone e Maria Rita Mancaniello docente di pedagogia sociale e della devianza dell'Università di Firenze. Il sindaco ha più volte ribadito la volontà politica di mettere al centro della sua amministrazione il futuro di Pianosa.
"Bisogna essere realisti, il pubblico non potrà mai sostenere tutti i costi degli interventi necessari e ormai urgenti per l'isola. Se il pubblico non ce la fa la soluzione è il privato". La parola privato sull'isola carcere ha sempre sollevato critiche e paure. Pianosa è uno degli ecosistemi più preziosi del mediterraneo, protetta dal Parco Nazionale dal 1997 e negli anni precedenti salvaguardata da un carcere di massima sicurezza che ha garantito il mantenimento di equilibri naturali unici e di grande interesse naturalistico. Ne sa qualcosa Franca Zanichelli, direttore del Parco Nazione dell'Arcipelago Toscano da anni impegnata a portare su Pianosa progetti e finanziamenti per proteggere specie protette ed ecosistemi. "Abbiamo veicolato sull'isola milioni di euro. Fra i vari interventi quelli dell'eradicazione del ratto e della protezione e conservazione della berta maggiore, quelli sul gabbiano corso". Ma sulla proposta del sindaco di Campo il direttore si muove con prudenza.
"Non siamo contrari a prescindere al privato. È chiaro che ci sono delle condizioni e sono quelle previste dalla 394 e dal piano del parco approvato nel 2010".In estrema sintesi, tolta un'area limitata di zona a protezione integrale possono essere utilizzati i fondi agricoli senza problemi ma il paese rientra in zona B e quindi la destinazione d'uso degli immobili non può essere cambiata.Queste sono le direttive del Parco Nazionale ma il sindaco Montauti rilancia l'idea del privato. "La nostra idea è quella di coinvolgere da subito il tessuto imprenditoriale elbano. Albergatori, viticoltori, agricoltori, imprese che operano nei servizi turistici e tutti i privati che hanno voglia di dare il loro contributo alla futuro di un'isola che può rappresentare una grande risorsa per tutto il territorio. Penso anche all'aspetto affettivo di tutta questa vicenda: molti dei miei cittadini hanno vissuto su Pianosa e c'è ancora un grande legame con l'isola" . Impresa non facile viste tutte le difficoltà che hanno segnato la storia dell'isola negli anni precedenti e considerando tutti gli enti che hanno competenze nei diversi settori sull'ex isola carcere. Molti i progetti che hanno visto Pianosa protagonista: dal primo, datato anno 2000, quando i monaci benedettini proposero di dar vita ad una eccellenza per la produzione di agricoltura biologica all'ultimo legato alla proposta di Frescobaldi di produrre sull'ex isola carcere un vino dal marchio unico da esportare in tutto il mondo. E quando sembrava di essere sulla dirittura d'arrivo molte proposte sono saltate.
All'incontro c'è Francesco D'Anselmo, direttore del carcere di Porto Azzurro. I suoi progetti di rieducazione per i detenuti in regime di semilibertà che passano dall'isola piatta sono andati in porto e il lavoro dei suoi uomini è motivo di orgoglio e soddisfazione. "Il nostro è un piccolo orto ma la nostra produzione di assoluta qualità. Il nostro obiettivo è di sviluppare questa esperienza e portare i nostri prodotti nei migliori alberghi elbani e per proprio quest'anno abbiamo iniziato a farlo". Ed è proprio il direttore del carcere a tornare sull'argomento che ha tenuto alta l'attenzione degli ascoltatori per tutta la serata: "È chiaro che l'intervento del privato è necessario ed auspicabile. Il pubblico devo fare la regia e dettare le linee guida nell'interesse generale ma poi il privato deve intervenire. È evidente che i margini di guadagno non sono da business ma imprese serie sanno quanto vale un marchio come quello di Pianosa"