Il Tirreno, 9 settembre 2017
1943, l'isola di Pianosa dominata dai tedeschi.
Le storie della seconda guerra mondiale nel libro scritto da Fausto Foresi.
Tra le pagine il ricordo di personaggi come il dottor Fazzari e don Giuseppe.
Nel settembre del 1943, 74 anni fa, i tedeschi sbarcarono sulla piatta isola dopo aver conquistato il 16, Portoferraio e l'Elba. Un bimbo li raggiunse offrendo un fiasco di vino genuino e ricevette in cambio un orologio. In seguito i germanici regalarono una fornitura di buon caffè al medico Alfredo Fazzari, che non volle alcun compenso per curarli e in tale periodo di crisi i pianosini sapevano arrangiarsi: conciando la pelle delle murene ricavavano calzature e cinture.Sono solo alcuni flash di episodi della vita durante la seconda guerra mondiale, raccontati nel nuovo testo, pubblicato dall'Associazione per la difesa dell'isola di Pianosa, a firma di Fausto Foresi diplomato Isef, istruttore e preparatore atletico.
Un libro intitolato "Riso con le prugne per tutti. La seconda guerra mondiale a Pianosa", che nelle oltre 100 pagine narra di personaggi e avvenimenti, documentati anche da immagini d'epoca. Il testo parte con un ricordo di Sandro Pertini, recluso politico nel carcere sanatorio, negli anni 30, quale antifascista, poi ci dice dello stimato Don Giuseppe Benamati e via via diversi testimoni pianosini che, attraverso l'autore, ricostruiscono le vicende. Il libro riferisce delle azioni militari germaniche e degli Alleati, riportando anche il grave fatto di Procchio, con 14 detenuti prelevati dal carcere della piccola isola di circa 10 kmq e poi fucilati dai tedeschi all'Elba, sulla spiaggia. "Dal 1998 Pianosa è abbandonata, dopo la chiusura del carcere - afferma Foresi - è quasi disabitata. Le famiglie originarie di un tempo sono assenti da anni. Con i nostri libri vogliamo dare volto e voce a chi ci ha vissuto, recuperando avvenimenti che rischiano altrimenti l'oblio. In questo lavoro ho ricostruito le vicende della guerra, fornendo dati ma anche curiosità e aneddoti narrati da chi li ha vissuti, grazie a certi ricordi e rintracciando documenti".
L'isola, che fa parte del comune campese, è un piccolo paradiso naturale, notoriamente tutelato anche dal Parco nazionale dell'Arcipelago toscano e molte sono le pubblicazioni degli Amici di Pianosa, guidata dal presidente Giuseppe Mazzei Braschi, presenti nel museo fotografico che si trova a due passi dallo storico porticciolo. Il testo riporta anche dati statistici come quelli del sanatorio del carcere, nel quale, dal 1860 al 1946, sono deceduti per tubercolosi 2350 persone, quasi il 50% erano giovani sotto i 35 anni.
Altro dato è del 1941, grazie al parroco Don Giuseppe, figura eccezionale. Dice che in totale, tra civili, militari e detenuti, vivevano 1585 persone alla Pianosa."Sull'isola - fa notare l'autore - i tedeschi durante la guerra non erano dominatori dispotici, viceversa erano amici dei pianosini, fatto che ho rimarcato nel titolo, visto che gli occupanti regalavo spesso riso con le prugne, un loro piatto tipico, a chiunque. Altrettanto generosamente sono stati proprio loro a consentire ai residenti, rimasti isolati durante il conflitto, di usare i loro zatteroni per lasciare l'isola nel maggio del 1944. Pianosa subì in quegli anni numerose incursioni sia aeree sia navali e morirono diverse persone tra tedeschi, agenti di custodia, civili e detenuti".
Una pubblicazione importante quindi, ed è stato complesso il lavoro fatto dal Foresi, autore di accurate ricerche storiografiche, aiutato nei ricordi anche da Lucio, figlio del medico Fazzari, che perì nell'unico vero bombardamento di Pianosa, compiuto dagli Alleati nel 1944, ma anche da Linuccia Pascucci che visse a Pianosa da ragazzina e per le foto hanno aiutato Felli di Elbafortificata e Vaccaro campese. Il testo sarà presentato pubblicamente, forse alla fine di settembre, dal sindaco di Portoferraio Mario Ferrari e pure lui ha fornito materiali storici per la pubblicazione.
Stefano Bramanti