Il Tirreno, 22 ottobre 2021
Signorini e il sogno dell'azienda cecilia
Fare di Pianosa l'isola dei vigneti
Il viticoltore rilancia l'idea di coltivare uva nello scoglio
"Sarebbe un prodotto di prestigio a livello Europeo"
L'Elba della viticoltura è, per una volta, in crisi per una buona notizia. Sono tante le cantine rimaste quest'anno senza vini doc. Il lato positivo è proprio il fatto che le 600-700 mila le bottiglie prodotte dalle varie tenute sono andate a ruba. Quello negativo è che ci sarebbero i margini di mercato per aumentare la produzione. Ma dove? Lorenzo Signorini, dell'azienda agricola Cecilia di Marina di Campo, rilancia l'idea di creare nuove vigne a Pianosa. Signorini avanza la proposta partendo dalla situazione di fatto che lui e i viticoltori elbani stanno affrontando.
"I vini in questo 2021 sono andati a ruba - sottolinea -: noi abbiamo venduto 72 mila bottiglie. Le prospettive per l'anno prossimo però non sono ottimali. Tanti agricoltori minori hanno raccolto nella recente vendemmia poca uva per le condizioni meteo avverse. Ad esempio La Galea, vicina alla nostra azienda, ha registrato un forte calo di grappoli, per le gelate di aprile e i tanti danni provocati dai cinghiali". Partendo da questa situazione l'erede di Giuseppe Camerini - ingegnere e artista milanese, che creò l'azienda campese nel 1990 - Signorini propone di sviluppare le sue idee: "Bisognerebbe investire per potenziare le produzioni stante la forte richiesta dei vini doc di alta qualità elbani. I pochi terreni acquistabili sono però molto cari. Si potrebbero quindi impiantare dei nuovi vigneti nell'isola campese di Pianosa, un tempo coltivata".
L'isola piana, che ha ospitato per anni il super carcere, è stata coltivata fin dall'epoca romana. Dell'epoca di Sesto Pompeo esistono tracce della produzione di grano. Saltando vari secoli, nel 1814 anche Napoleone Bonaparte ci sbarcò per trasformarla nel granaio dell'Elba. Del resto il legame tra l'ex isola carcere e l'agricoltura è sempre stato forte, con la colonia penale agricola. In tempi recenti, nel 2015, con un accordo tra Parco, comune di Campo nell'Elba e Amministrazione penitenziaria, è ripresa l'attività agricola con il lavoro dei detenuti in semilibertà. Anche l'azienda agricola Frescobaldi parlò di fare vino a Pianosa, oltre che a Gorgona. E Signorini ribadisce che l'isola piatta è da rilanciare in funzione agricola: "Realizzare un giorno un vino Elba Doc, dalla sottosezione di Pianosa, potrebbe essere un prodotto di prestigio a livello europeo.
La regione Toscana e il ministero potrebbero sostenere tale progetto in favore delle aziende agricole isolane. Noi non vogliamo assolutamente mollare. Anzi la mia azienda, per fortuna, a fronte delle 72 mila bottiglie di vino doc di vario tipo realizzate le ha vendute tutte, anche a prezzi mediamente più alti. E ora stiamo aspettando semplicemente che vadano in produzione altri vigneti. Di certo non è facile affrontare nuovi investimenti per fare altre vigne qua a costi di terreno esosi. Agire a Pianosa sarebbe ottimo, con un possibile interesse di tutta la comunità e del Comune, magari con dei contributi anche da parte della Regione per rivitalizzare la piccola isola che ha potenzialità, dove l'agricoltura aveva un ruolo importante nel passato. La nostra azienda ha strutture importanti di qualità e potrebbe tranquillamente utilizzare e sfruttare anche delle uve provenienti da Pianosa, creando una sotto zona doc prestigiosa.
Bisogna però remare tutti dalla stessa direzione e non è semplice. Esiste anche la perenne minaccia dei cinghiali che pesa su tutti noi, ma che a Pianosa non esistono".
"Certo, a onor del vero, la zona campese non è un'area molto vocata ormai all'agricoltura - conclude -, essendo diventata molto turistica e quindi da queste parti si ragiona di conseguenza con altre strategie. Bisogna invece rivalutare l'importanza del nostro comparto urgentemente".